Un giovane onesto e "dabene" e una ragazza da marito

L'Ospedale degli esposti si occupava dei bambini abbandonati fin dai loro primi giorni di vita, affidandone la crescita a balie che ne curavano l'allattamento. L'assistenza proseguiva, in realtà, molto più a lungo negli anni, arrivando a coprire, per le fanciulle che prendevano marito, le spese per la dote. Ritroviamo così, tra le carte della serie «Instrumenti», numerosi fascicoli contenenti gli atti di assegnazione di tale dote, che spettava a ogni ragazza esposta o zitella, come quello tratto dalla b. 99 (1773-1817). Con l'ausilio dei documenti relativi alle richieste di matrimonio dell'anno 1813 (Allegati della Congregazione di carità, b. 6, 1813. Tit. 7°. Matrimoni, e Doti), ricostruiamo, dunque, la storia di Lucia Gioanna Maria. Il cuoco e carrozziere Luigi Zanetti chiede agli amministratori dell'Ospedale di concedergli in sposa Lucia Gioanna Maria, educata presso il Conservatorio (istituto apposito, presso il quale le esposte ricevevano un'adeguata istruzione) ma impiegata già da sei anni come serva:

Onorevoli Signori,
Luigi figlio di Petronio Zanetti, domiciliato in Bologna, sotto la Parrocchia de' Santi Filippo, e Giacomo, che si esercita nell'Arte di Cuoco e Carrozziere, ossequiosamente supplica le Signorie Loro a volerle concederle in isposa la Lucia Gioanna Maria una del Conservatorio dell'Ospitale degli Esposti che da sei Anni a questa parte è fuori a servire assicurandoli con tutto l'impegno che ne farà buon conto. Che di una tanta grazia [...]


Luigi Zanetti fornisce come propri dati identificativi, oltre al nome, al cognome, al patronimico e alla professione, l'indicazione del domicilio, corrispondente alla parrocchia dei Santi Filippo e Giacomo (che attualmente insiste sull'area cittadina compresa tra le Mura di Porta Lame, via Lame e via Don Minzoni); egli dà inoltre la propria parole d'onore, assicurando i signori dell'Ospedale con tutto l'impegno che farà buon conto [della sua sposa].
Il capitolo delle doti era, tuttavia, una voce passiva dell'amministrazione dell'Ospedale, che era tenuto a prendere le necessarie informazioni sull'affidabilità dello sposo. Nella pratica relativa a questo matrimonio, quindi, troviamo anche una dichiarazione del parroco della suddetta chiesa, il quale fa a Luigi una pubblicità del tutto positiva:

Regno D'Italia
Dipartimento del Reno Comune di Bologna
Questo dì Trenta Marzo Mille Ottocento Tredici, lì 30 Marzo 1813.


Certifico io sottoscritto Parroco qualmente Luigi Zanetti figlio di Petronio e della Rosa Pullini ambi i quali viventi, mio parrocchiano, degente in via Pugliole di San Bernardino al n. 1111, quale ritrovasi esso, e sua famiglia in stato e condizione miserabilissima. Del detto io non ho mai avuto nessuno reclamo e perciò l'ho Sempre considerato Giovane onesto, e dabene, come pure di Civismo. Questo è quanto posso Attestare.

                                                                            In fede
                                                 Antonio Parroco Sarbagni a San Filippo, e Giacomo in Santa Chiara


Il parroco conclude dunque la lettera specificando che non ha mai avuto, nei confronti di Luigi, nessun reclamo, e che perciò lo ha sempre considerato giovane onesto e dabbene, come pure dotato di una buona educazione. Grazie alle parole del parroco, apprendiamo inoltre ulteriori informazioni sul futuro sposo: il nome e il cognome della madre, l'indirizzo esatto (via Pugliole di San Bernardino, all'incirca l'attuale via Giacomo Leopardi), e il suo stato di indigenza.Raccolte le dichiarazioni del futuro sposo e del parroco, Giuseppe Ungarelli, su incarico dell'Ospedale degli esposti, dà conto dell'affare ai Signori della Commissione di turno, usando, per le annotazioni strettamente burocratiche, queste parole:

Non svantaggiosi riscontri si hanno del Giovine Luigi di Petronio Zanetti bolognese della parrocchia de' S.S. Filippo e Giacomo che s'impiega nell'Uffizio di Cuoco di dove vien chiamato, e nel governare, e condurre Cavalli di particolari Persone, ed in stato di Povertà come verifica anche il Reverendissimo Parroco della Chiesa Suddetta.La Giovine ricercata in Isposa è certa Lucia Gioanna Maria nata lì 8 Luglio 1791 che sortì dal Conservatorio in Aprile 1807 a Servire, ed ha servito alcuni Padroni sempre fedelmente.

La lettera, dunque, si apre con le informazioni relative al giovane: da quanto si è potuto ricavare dalla dichiarazione del parroco, il ragazzo, di condizione povera, lavora come cuoco, governante, e conduttore di cavalli su richiesta; quest'ultima notizia, piuttosto dettagliata, fa sospettare che il nostro agente abbia condotto indagini 'supplementari', interrogando direttamente il parroco o magari informandosi tra i fedeli della sua chiesa.Da questa lettera apprendiamo inoltre che la donna uscì dal Conservatorio nell'aprile del 1807: risulta così ufficialmente confermata la notizia che già avevamo ricavato dalla lettera del promesso sposo.Fino a questo momento abbiamo avuto a che fare con le pur necessarie comunicazioni di rito; tuttavia, le ultime osservazioni formulate dal signor Ungarelli ci offrono un'idea molto precisa della situazione in cui si trovano i due giovani, e in fondo ci rendono partecipi della sua benevolenza:

Questa Giovine è perduta dietro il Zanetti, ed è rimasta senza il servizio, ed ora vive a carico del suo pretendente. Forse mancherà sogetto che si presti per la sicurezza della dote; pure se le Signorie Loro volessero usare di qualche facilità su questo particolare, onde si effettuasse il Matrimonio, sono d'avviso che non saria mal fatto. Approfitto di quest'incontro per rassegnarle la mia stima.
                                                                           
                                                                        Giuseppe Ungarelli
                                                                Agente dell'Ospedale Esposti
 

Questo matrimonio, dunque, s'ha da fare.