Il tortuoso cammino di una strada

Da lungo tempo dai Comuni ed abitanti di Val di Setta era sentito l'urgente bisogno, ed imperiosa necessità di una strada [...] che desse loro un facile e libero sfogo alle sue naturali produzioni, e col mezzo della medesima potere accrescere ed agevolare il proprio commercio, e coi limitrofi Comuni, e col punto centrale della Provincia, Bologna.

Così si esprime il Consiglio provinciale, nella persona di Pietro Rizzoli, sulla necessità di non indugiare ulteriormente nell'istituzione del Consorzio che doveva gestire la realizzazione di un'opera pubblica tanto importante, quale appunto la strada di Val di Setta (Atti del Consiglio provinciale, Sessione ordinaria. 29 ottobre 1869, vol. 48). Quest'ultima doveva infatti congiungere i territori di Praduro e Sasso, Tavernola Reno, Caprara sopra Panico, Camugnano, Monzuno, Castiglione dei Pepoli e Pian del Voglio con il capoluogo.

Quanto tale costruzione fosse davvero necessaria, emerge con altrettanta chiarezza dalla lettera - conservata nella serie "Carteggio e atti classificati" - del Commissario pro-legato di Bologna, che già nel 1853 si era fatto portavoce delle istanze di diversi Comuni (Carteggio e atti classificati, b. 168, 1853, tit. 11 Strade, nr. prot. 4526):

Vogliano le Signorie Loro [...] appoggiare il progetto con quel calore, che esige il bisogno non solo di rannodare quegli abitanti alle altre popolazioni del Piano, ma di occuparli nel lavoro stradale, perché possano surrogare ai mezzi di sussistenza e d'industria probabilmente perduti per non breve tempo, le mercedi del travaglio giornaliero.


In quell'occasione - come apprendiamo dal prologo della lettera - le recenti piogge gelate avevano causato gravi danni all'agricoltura: il problema dunque non era solo di viabilità, ma anche e soprattutto di sussistenza, come del resto osserverà il Consiglio provinciale nella successiva seduta del 18 maggio 1853 (Atti del Consiglio provinciale, vol. 19):

fanno riflettere
[sc. i Comuni] quanto sia dannosa all'agricoltura e ad ogni altra industria la difficoltà di esitarne i prodotti, e come in simili casi la miseria si accresca coll'aumentare della popolazione e i costumi rimangano molto al di sotto del civile progresso.

Tuttavia, il cammino di istituzione del Consorzio per la realizzazione della strada di Val di Setta è quanto mai tortuoso: la Deputazione ne autorizza la costituzione nella seduta del 21 febbraio 1868 (Verbali della Deputazione provinciale, vol. 13/1), ma alcuni Comuni - temendo che i costi pesino eccessivamente sui loro bilanci - vi si oppongono facendo ricorso al Re. A questo ricorso la Provincia risponde con una ulteriore istanza, infine accolta con il R.D. 30 ottobre 1871, che riconosce piena validità al Consorzio.

Dell'attività di questo organismo resta traccia nel relativo fondo, si conservano qui tutte le pratiche riguardanti la costruzione della strada, la quale, una volta ultimata a spese dei Comuni, fu ceduta alla Provincia che da quel momento ne curò la manutenzione (cf. Verbali della Deputazione provinciale, seduta del 5 febbraio 1884, vol. 81/1). Il definitivo passaggio di consegna - dall'Ufficio tecnico del Consorzio all'Ufficio tecnico della Provincia - avvenne nel 1884 (Consorzio per la strada di Val di Setta, b. 5. fasc. XVII).

Da quel momento, la manutenzione della strada divenne competenza della Provincia, e in particolare del suo Ufficio tecnico, a partire dal 1884, troviamo nel relativo fondo documentazione che la riguarda (Ufficio tecnico provinciale, b. 426, 1885, all. al nr. prot. 1015).

Nell'immediato dopoguerra, è lo stesso Ufficio tecnico provinciale a rilevare i danni subiti e a effettuare le riparazioni necessarie alle infrastrutture, tra cui anche la nostra Strada: sono crollati ponti e muri di sostegno, la pavimentazione è da rifare, e si rende necessaria la sistemazione idraulica dei fossi. Spesso le perizie erano effettuate da un'apposita Sottocommissione del Governo militare alleato, a cui gli ingegneri provinciali si rivolgevano anche per richiedere i materiali.

Le condizioni in cui, in questo periodo storico, l'Ufficio tecnico si trova a dover lavorare, sono - com'è comprensibile - decisamente difficili; particolarmente drammatica è la situazione di quei tratti della nostra strada che interessano i Comuni di Sasso Marconi, Marzabotto e Monzuno, i cui Sindaci vengono sollecitati

perché procedano alla esumazione e alla inumazione di salme di civili e militari che sono state rinvenute in varie località sepolte a fior di terra nelle cunette o nelle sponde della strada provinciale Val di Setta.


Il caso della strada dimostra comunque la centralità delle infrastrutture nella ricostruzione postbellica che avrebbe contribuito alla rinascita del territorio e della sua economia. La manutenzione di questa strada, ora Provinciale 325, è tutt'ora di competenza dell'ente.