Discolato o Casa provinciale di correzione

La Casa provinciale di correzione, nota anche come Reclusorio pei discoli o Discolato, fu istituita il 29 luglio 1822 dal Cardinale Giuseppe Spina per reprimere il vagabondaggio, l'oziosità e il malcostume di soggetti non penalmente perseguibili, ma ritenuti socialmente pericolosi per la comunità.

Per chiarire i motivi che determinarono la nascita dell'istituzione, fu diffuso un manifesto, mentre in un apposito regolamento erano elencate le categorie interessate dal provvedimento: minori indisciplinati, individui che conducevano una vita 'sregolata', oziando nelle taverne, meretrici, donne la cui condotta era giudicata indecente, e ogni individuo che non accettasse le regole del vivere civile.

Dopo l'arresto da parte della Polizia, e dopo un pronunciamento positivo del Consesso giudicante le cause dei discoli, il corrigendo era recluso nel Discolato, con sede in via dell'Abbadia. L'8 febbraio 1823 fu installata nel Reclusorio una Sala di lavoro, in cui i reclusi, che si volevano tenere impiegati a tutela dell'ordine pubblico, erano avviati a lavori di manifattura tessile.

Accanto a questi, erano impiegati anche lavoratori volontari (madri di molta prole, vedove, orfani, figli del personale della Casa), una parte dei quali poteva svolgere il lavoro a domicilio; ad altri, invece, erano affidati compiti di sorveglianza e pulizia, o, in casi particolari, mansioni contabili.

A partire dal 1834, per motivi finanziari, si pose un freno a queste ammissioni, e i nuovi lavoranti furono in seguito pagati soltanto in natura.
Il Reclusorio fu chiuso nel 1849, per la concomitanza di fattori diversi: il 22 maggio vi vennero trasferiti i malati dell'Ospedale carcerario, determinando così una riduzione degli spazi; inoltre erano presenti solo dieci addetti al lavoro volontario e un unico recluso; infine, la stessa Casa non era più giudicata rispondente allo scopo originario.

L'archivio contiene carte relative alla gestione amministrativa e contabile della Casa.

La parte più consistente è costituita da documentazione attinente al suo funzionamento e alla situazione dei reclusi e dei lavoratori volontari, per ciascuno dei quali era compilato un libretto personale.

 
 

Estremi cronologici: 1826-1849
Consistenza: bb. 174, regg.29
Strumenti di corredo: inventario analitico