Ispezione boschiva

Nel 1835, all'Ingegnere capo della Provincia vennero assegnate le funzioni di sorveglianza sui boschi, e venne trasferita alle sue dipendenze la cosiddetta Ispezione boschiva, capeggiata da un Ispettore incaricato della conservazione e della sorveglianza dei boschi.

Inizialmente, l'Ispettore dei boschi dipendeva direttamente dalla Legazione, che successivamente provvide a trasferire tale competenza alla Commissione provinciale amministrativa. Nonostante il cambiamento istituzionale e la successiva formazione dello stato unitario, la normativa sull'Ispezione boschiva rimase la stessa fino alla soppressione dell'ufficio, avvenuta il 1 gennaio 1880.

La parte montuosa della provincia era divisa in tre Circondari boschivi, compresi rispettivamente tra il confine di Romagna e il Savena, tra il Savena e il Reno e tra il Reno e il confine modenese. In ciascun circondario risiedeva - rispettivamente nelle sedi di Scaricalasino (Monghidoro), Castiglion dei Pepoli e Porretta - un Assistente boschivo, che, coadiuvato dalle Guardie territoriali «a soldo» di ciascuna Comunità, doveva perlustrare il territorio del circondario assegnato. Nel 1837, la Commissione amministrativa provinciale effettuò una nuova suddivisione del comprensorio boschivo, ora in quattro circondari, con sede rispettivamente a Loiano, Castiglione dei Pepoli, Porretta e Bologna.

All'Ispezione boschiva era assegnato il compito di vigilare sui boschi del territorio provinciale, sia comunali, sia privati, e di verificare la corretta applicazione delle norme per la loro conservazione, in particolare sorvegliando affinché non si effettuassero tagli non autorizzati.

I funzionari dell'Ispezione boschiva dovevano fornire il parere tecnico sulla congruità delle richieste di tagli e verificare successivamente la corretta applicazione della concessione; inoltre dovevano autorizzare e controllare le operazioni per la produzione di carbone, la cosiddetta «carbonizzazione».

La maggior quantità di documentazione è concentrata nel titolo III («Concessione per Tagli, Diradamenti, e Dissodamenti Boschivi»), e ordinata cronologicamente.

Dal 1870, invece, oltre alla distinzione cronologica, subentrò quella fra le richieste di concessione accolte, cioè «emesse», e quelle non accolte; già dal 1855, inoltre, veniva compilato un apposito registro delle concessioni «emesse nell'anno», in cui erano riportati anche le generalità dei concessionari, l'oggetto della concessione, le osservazioni dell'Ispettore boschivo e del Sottoispettore sull'esecuzione della concessione.

 
Estremi cronologici:1835-1879
Consistenza: bb. 170
Strumenti di corredo: inventario analitico