La situazione dei corsi d'acqua nel territorio provinciale rimane in stato di allerta, al limite o poco sotto il livello del cosiddetto "deflusso minimo vitale", ma non raggiunge le situazioni di fine giugno. Lo rende noto l'Assessorato all'Ambiente della Provincia di Bologna secondo la quale sono in forte secca alcuni corsi minori, in particolare il Lavino e il Samoggia la cui portata attualmente non supera i 10 litri al secondo, mentre il Reno a Casalecchio porta abbastanza stabilmente circa 500 litri al secondo: quantità giudicata più che accettabile viste la stagione estiva ormai avanzata e le particolari condizioni climatiche. Situazione analoga si registra anche nell'imolese, per quanto riguarda i corsi d'acqua Senio, Sillaro e Santerno.
Per contro, si riconferma in luglio il trend di crescita dei consumi di acqua potabile, già osservato nei primi sei mesi dell'anno. Al 16 luglio, nella provincia di Bologna sono stati distribuiti 45 milioni di metri cubi, contro i 43 dello stesso periodo del 2004, con un aumento pari al 5%. Il dato più preoccupante riguarda però l'emungimento da falda, dando origine al fenomeno della subsidenza che da decenni affligge la pianura bolognese.
Per fronteggiare la crescente domanda di acqua potabile sono stati estratti dal sottosuolo 23 milioni di metri cubi, contro i 18 prelevati nell'analogo periodo dello scorso anno, con un aumento del 27%. «Le precipitazioni di luglio ci hanno aiutato, ma dobbiamo mantenere alta la guardia, riducendo le perdite, gli sprechi e l'utilizzo non necessario nelle ore più calde della giornata, così come prescritto dall'ordinanza emessa da numerosi Sindaci della nostra provincia - commenta Emanuele Burgin, assessore all'Ambiente della Provincia di Bologna -.
Da settembre in poi dovremo rimetterci al lavoro per intensificare la nostra azione di promozione del risparmio idrico. Purtroppo i dati confermano che lo slogan che abbiamo coniato "non c'è acqua da perdere", è tutto fuorché una bella fantasia».