Liberazione di Anzola Emilia, Budrio, Casalecchio di Reno, Monte San Pietro, Pianoro, Valsamoggia e Zola Predosa

 
Liberazione di Casalecchio di Reno
 
 

Casalecchio – Il 20 Aprile 1945 una “combat camera unit” (unità di foto e cineoperatori di guerra americana) ha ripreso l’arrivo di unità corazzate della 6^ Divisione corazzata sudafricana e della 91^ Divisione di fanteria americana che entrano a Casalecchio, da sud, avanzando lungo la Porrettana. L’attacco finale alla Linea Gotica, nel settore appenninico della V Armata americana, era iniziato il 14 Aprile precedente con un massiccio bombardamento delle posizioni difensive tedesche sull’Appennino bolognese, schierate tra le valli del Savena e del Samoggia, una linea difensiva che si articolava, grosso modo, tra Livergnano (Pianoro) e Castel d’Aiano. L’obiettivo alleato era conquistare l’accesso alla Pianura padana risalendo le due importanti vie di comunicazione, la SS 64 Porrettana e la SS 65 Futa. In quei giorni l’abitato di Casalecchio diventa immediata retrovia del fronte tedesco e via di sbocco principale dell’avanzata alleata verso nord. Già pesantemente colpita dai bombardamenti dei mesi precedenti, la cittadina subisce un ultimo e devastante bombardamento aereo alla vigilia della Liberazione. L’importanza del nodo stradale di Casalecchio è tale che tra il 20 e il 21 Aprile 1945 l’intero II Corpo d’Armata americano lo raggiunge e lo attraversa velocemente per continuare l’inseguimento del nemico in rotta verso il Po, in direzione nord-ovest e scavalcando la città Bologna, che infatti sarà liberata da altre unità, provenienti da est, solo il 21 Aprile 1945. 

La foto in alto, che riporta la data nel formato americano 4/20/45, illustra il passaggio dei militari del II Corpo d'Armata americano sulla strada SS 64 Porrettana nei pressi del centro di Casalecchio. I binari divelti, sulla sinistra, e la Stazione di testa delle ferrovia Casalecchio-Vignola, al centro con ben leggibile la scritta CASALECCHIO, testimoniano una Casalecchio quasi completamente devastata dopo 41 bombardamenti, che le sono valsi l'appellativo di Cassino del Nord, e il riconoscimento al Gonfalone di Casalecchio di Reno della Medaglia d'Oro al Merito Civile da parte del Presidente Ciampi il 25 aprile 2003.

(Fonte: Comune di Casalecchio)

Per approfondire: Storia e memoria di Bologna - Casalecchio di Reno

 

Anzola dell'Emilia - Tra il 18 e il 20 aprile 1945 i bombardamenti alleati colpirono Anzola e Ponte Samoggia. Anzola dell'Emilia fu liberata il 20 aprile, il giorno dopo un gruppo di fascisti cercò di forzare il blocco stradale e caddero le ultime vittime anzolesi del conflitto. 

Per approfondire: Storia e memoria di Bologna - Anzola dell'Emilia

 

Budrio - Nella notte tra il 19 il 20 aprile si verificano continui bombardamenti e lancio di granate. A Bagnarola viene colpito un rifugio e le vittime sono 47. Verso le 10 del 20 aprile le truppe anglo-americane sono alle porte di Budrio e dopo pochi minuti militari alleati passeggiano per le strade del paese e molti curiosi lasciano i riifugi per accertarsi della verità.

Per approfondire: Storia e memoria di Bologna - Budrio

 

Pianoro – La notte fra il 20 e il 21 aprile i soldati della 34^ divisione a bordo di carri armati, avanzando in maniera guardinga, oltrepassavano Pianoro, ridotta a un cumulo di macerie, Rastignano, San Ruffillo e raggiungevano alle ore 8.51 le porte della città di Bologna, liberata sul far dell'alba dalle truppe polacche.
Dal libro "I quaderni della memoria - Fascismo e guerra - n. 1 2005" di Luca Pastore (edito dal Comune di Pianoro) - cit. pag. 149
(Fonte: Comune di Pianoro)

Per approfondire: Storia e memoria di Bologna - Pianoro

 

Monte San Pietro - Nelle prime ore del 20 aprile 1945 le forze allerate entrano in paese. Le avanguardie della 5a Armata americana erano entrate nel territorio del comune il 17 aprile. Il 19 seguente, un battaglione della 63a, aveva preso contatto con gli americani e proceduto a liberare Monte San Pietro facendo 200 prigionieri e uccidendo 20 tedeschi.

Per approfondire: Storia e memoria di Bologna - Monte San Pietro


Zola Predosa - All'alba del 20 aprile 1945 i partigiani della 63^ Brigata Bolero liberavano Gessi, Gesso e il Capoluogo, al termine della battaglia di Monte Capra. Il CLN locale nei giorni seguenti nominò la Giunta comunale e Rosario D'Agata ricoprì la carica di Sindaco. Dopo le elezioni del 1946 venne eletto Sindaco Libero Masetti.

Per approfondire: Storia e memoria di Bologna - Zola Predosa

 

Valsamoggia -  Tra il 20 e il 21 aprile tutti i comuni della Valle del Samoggia vennero liberati. Il prezzo pagato in termini di vite umane per la liberazione del territorio fu elevatissimo: a Bazzano si contarono 23 morti sotto le bombe alleate, 135 anche a Crespellano (fra militari, partigiani e civili), altri a Calderino, Savigno e Castello di Serravalle; a questi vanno aggiunti i civili vittime della violenza nazifascista.

(Fonte: Comune di Valsamoggia)

Per approfondire: Storia e memoria di Bologna - Bazzano, Castello di Serravalle, Crespellano, Monteveglio, Savigno