Studenti protagonisti del loro apprendimento con la simulazione d'impresa nelle scuole della Rete ITE: un approccio reale al mondo del lavoro

La Città metropolitana ha partecipato a due importanti eventi sul tema

Immagine della fiera
 

La Città metropolitana di Bologna, Area Sviluppo sociale, ha partecipato a due importanti eventi che riguardano la Simulazione di Impresa, entrambi organizzati dalla Centrale nazionale di simulazione Centro studi opera Don Calabria di Ferrara: il 4 aprile al Lido degli Scacchi con uno stand alla XXII Fiera Italiana delle imprese simulate e il 12 aprile, ad una sessione mondiale on line del Pratice Enterprise Network Worldwide. 

La simulazione d’impresa è uno dei percorsi innovativi offerto alle scuole della Rete Ite (12 Istituti ad indirizzo Tecnico Economico) della città metropolitana di Bologna. Può essere definita un modello pedagogico che favorisce un apprendimento mediato dall’esperienza concreta (learning by doing) e contestualizzato in un ambiente di tipo lavorativo, secondo i principi del Work Based Learning (WBL).
L’efficacia pedagogica è rilevante, in quanto rende gli studenti protagonisti del loro apprendimento, ne accresce la motivazione, la partecipazione attiva, l’autonomia, il senso di appartenenza ad una comunità, la qualità delle relazioni tra i partecipanti favorendo il successo formativo e l’approccio a situazioni che sono proprie del mondo del lavoro.

La Simulazione di impresa viene attuata mediante la costituzione di un’impresa formativa simulata (IFS) gestita dagli studenti, che svolge un’attività di mercato all’interno di una rete nazionale (coordinata da una Centrale Nazionale di Simulazione) e che può accedere anche ad una rete internazionale di imprese simulate.

Una volta che la classe o gruppo di studenti, assieme ai docenti, avrà scelto la forma giuridica, il settore merceologico, i prodotti e/o servizi da realizzare/commercializzare  e l’azienda madrina, l’impresa simulata trova la sua collocazione fisica   in un’aula- dedicata  che assume un setting idoneo al lavoro, per favorire la suddivisione degli studenti-lavoratori in gruppi corrispondenti ai dipartimenti aziendali (ad es. amministrazione, commerciale, produzione, gestione del personale, marketing, ecc.).

L’impresa simulata riproduce quindi fedelmente il modo di operare di un’azienda, avvalendosi possibilmente del supporto di un’impresa reale (detta “impresa madrina” o “impresa tutor”) che rappresenta un modello di riferimento importante.

L’impresa simulata è un ambiente di apprendimento interdisciplinare e il modello si distingue per un approccio imprenditoriale dal punto di vista organizzativo e funzionale, che però mantiene un’intenzionalità esclusivamente educativa, finalizzata al protagonismo degli studenti, allo sviluppo delle loro competenze, all’acquisizione di una basilare cultura di impresa, al successo formativo e all’occupabilità.

Uno dei momenti più significativi del lavoro in simulazione di impresa è la Fiera delle imprese simulate durante la quale gli studenti hanno il compito di allestire il loro stand, studiarne e realizzarne la grafica, promuovere i propri prodotti, presentare il loro Istituto o Ente formativo, la loro azienda madrina e il loro territorio.

Dopo 3 lunghi anni in cui la pandemia ha precluso la possibilità d’incontro delle imprese nate in contesti all’interno dei singoli istituti scolastici il 3-4-5 aprile scorso la Fiera delle imprese simulate è tornata in presenza per consentire ai/alle nostri/e giovani di cimentarsi con uno dei compiti più significativi del percorso di simulazione con grande affluenza e tanti giovani galvanizzati dall’evento.

E i docenti?
Il ruolo del docente nella simulazione di impresa cambia notevolmente in quanto, oltre a trasmettere contenuti, diventa il facilitatore dell’apprendimento di ciascun allievo, affiancandolo e lasciandogli la responsabilità del compito da eseguire. Da un’indagine sul modello simulimpresa del maggio 2022 alla domanda “qual è il principale contributo della simulazione di impresa all’apprendimento? il 50,7% dei docenti ha risposto “maggiore motivazione e responsabilizzazione degli studenti”, il 26% “gestione di un ruolo lavorativo e realizzazione di compiti reali e significativi”, il 7% “possibilità di personalizzazione degli obiettivi ed apprendimenti”, il 7% “valutazione autentica delle competenze acquisite”.

Un aspetto importante della personalizzazione è che permette a tutti di esercitare il diritto a sviluppare al massimo il proprio potenziale, indipendentemente da quanto elevato sia in partenza. Nell’impresa simulata, come in altri ambienti formativi work-based, tutte le persone, comprese quelle con significative difficoltà di apprendimento, possono ricoprire funzioni e ruoli attivi ed utili, acquisendo competenze di ampiezza e profondità adeguate alle loro potenzialità.

Tra gli obiettivi formativi di maggior rilievo, si evidenzia anche il forte impatto inclusivo che risalta la differenza come regola.

 
 
Data di pubblicazione: 13-04-2023
Data ultimo aggiornamento: 14-04-2023
 
 
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