"Rappresentare l'uguaglianza", parte il percorso partecipato per costruire la governance del Piano per l'Uguaglianza

Il progetto, che partità il 29 marzo, è stato finanziato grazie a un contributo di 15 mila euro di un bando della Regione Emilia-Romagna

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Un percorso partecipato per costruire la governance del Piano per l'Uguaglianza della Città metropolitana, un'architettura istituzionale in grado di dare gambe alle politiche di genere nel territorio metropolitano, coinvolgendo la società civile, in relazione con i 55 Comuni. Con questo intento dal 29 marzo parte il progetto “Rappresentare l’uguaglianza”, finanziato grazie a un contributo di 15 mila euro di un bando della Regione Emilia-Romagna legato alla Legge n.15/2018 sulla partecipazione all’elaborazione delle politiche pubbliche. 

A guidare il processo partecipativo sarà l'Associazione Orlando, che in sei mesi dovrà coinvolgere sia rappresentanti istituzionali, amministratori e amministratrici, dirigenti, funzionari/e attivi nell’ambito delle Pari opportunità dei Comuni della città metropolitana di Bologna, sia rappresentanti della società civile, come parti sociali e organizzazioni di categoria, associazioni e aggregazioni informali. Dunque non più politiche calate dall’alto, ma un approccio partecipativo, che intende generare fiducia con al centro la parità di genere. 

Obiettivo del percorso è il potenziamento delle le relazioni tra Comuni, Distretti e società civile per l'attuazione del Piano, definendo nello specifico gli organismi della machinery istituzionale: il numero, gli obiettivi, le funzioni, il funzionamento, le relazioni reciproche e la tipologia di soggetti coinvolti. 

Il Piano per l’Uguaglianza già prefigura possibili organismi, che il processo selezionerà, integrerà e definirà in vista della loro adozione in un Regolamento: 

  • 5 tavoli metropolitani su aree tematiche del Piano per approfondimento, valutazione, elaborazione: soggetti pubblici, privati, società civile organizzata, esperti.
  • Una Conferenza assessore/i dei 55 Comuni, con delega a Pari Opportunità, contrasto a violenza e discriminazioni.
  • Un Tavolo PO e contrasto alla violenza (oggi: 6 centri antiviolenza e figure tecniche dei distretti socio-sanitari).
  • Un’assemblea dell’Uguaglianza: rappresentanti di Comuni/Distretti, associazioni, e stakeholders.
  • Una Cabina di regia: Responsabile Piano Uguaglianza e un referente politico e tecnico dei Distretti. 
  • Un Tavolo di monitoraggio di azioni, buone pratiche, indicatori di uguaglianza, per un Report annuale. Notevole l'impatto del processo sul territorio: apre la possibilità di politiche condivise a un livello sovracomunale, stimola politiche a livello locale laddove non sono ancora istituiti assessorati e/o uffici di Pari opportunità e lo scambio di buone pratiche, accresce l’efficacia delle politiche coinvolgendo gli stakeholders.


Il percorso si articola in due tempi, ciascuno dei quali avrà target differenti. 

Nella prima fase, Orlando svolgerà attività di ricerca, per definire lo stato dell’arte all’avvio del Progetto: raccolta e riorganizzazione del materiale esistente presso gli Uffici del Piano per l’Uguaglianza, (i documenti istituzionali locali e non, l’esito dei processi partecipativi che hanno concorso alla stesura del Piano per l’uguaglianza di genere, ecc.). 
Nella seconda fase si mapperanno invece i bisogni e il valore aggiunto che il Piano per l’Uguaglianza apporta nell’ambito delle Pari Opportunità. Si completerà l’analisi dei bisogni con focus group rivolti ai funzionare/i, dirigenti dei Comuni dell’area metropolitana e ai dirigenti dei 7 distretti. In programma anche focus group tematici sulle cinque aree di intervento del Piano per l’Uguaglianza rivolti a 70 esponenti della società civile attivi a vario titolo nel campo delle Pari Opportunità. 

Si elaboreranno dunque delle proposte in merito all’efficacia, agli obiettivi e alla struttura della machinery istituzionale disegnata dal Piano per l’Uguaglianza. 

Tutti coloro che hanno partecipato alle varie fasi del percorso si confronteranno in un world cafè sulla machinery istituzionale prevista dal Piano e del documento intermedio, esito del primo tempo del progetto. 
Infine, tutti insieme discuteranno il documento integrato con gli esiti del world cafè in una assemblea con modalità di incontro partecipato. 

Il rapporto finale dell’intero percorso partecipativo sarà consegnato alla Città metropolitana di Bologna entro i termini previsti e successivamente sottoposto alla valutazione del Consiglio metropolitano.

 

 
 
Data di pubblicazione: 27-03-2024
Data ultimo aggiornamento: 27-03-2024
 
 
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