Ad Argelato è stata posata la prima pietra del Centro per il "Dopo di noi"

Intitolato a Padre Gabriele Digani, accoglierà persone con disabilità e famiglie in disagio abitativo

Render del progetto - Il fienile
 

Persone con disabilità, famiglie in disagio abitativo, donne e nuclei famigliari in uscita da percorsi di supporto al contrasto della violenza di genere. E' stato pensato per loro il Centro per il “Dopo di noi” e multiutenza che nascerà in via S. Antonio 7, località Casadio ad Argelato. Il complesso edilizio, di proprietà della Fondazione Carisbo, è un classico esempio di corte rurale ottocentesca ed è composto da due edifici principali: la Villa, destinata alla residenza, e un edificio adibito a stalla/fienile e deposito mezzi e attrezzi agricoli, oltre ad un fabbricato accessorio e di una corte alberata che attornia i fabbricati. La Fondazione ha predisposto il progetto di recupero globale del complesso, che consentirà la riqualificazione dei fabbricati esistenti, con la valorizzazione di una corte agricola di importanza paesaggistica e storica, altrimenti destinata a un inesorabile degrado.

Il Centro sarà intitolato a Padre Gabriele Digani, indimenticato direttore dell’Opera Padre Marella e socio della Fondazione Carisbo. La prima pietra è stata posata lunedì 25 ottobre, i lavori - che si concluderanno entro dicembre 2022 - hanno come obiettivo il riuso per finalità sociali del complesso edilizio. La stima dell’investimento complessivo è di circa 3 milioni di euro.

L'obiettivo è fornire una risposta alla pluralità di bisogni presenti sul territorio e creare una esperienza multidisciplinare innovativa per la specifica realtà locale, in un contesto di sostenibilità sociale, economica e ambientale. Un esempio per il territorio, quale struttura autosufficiente, ma aperta a tutti per incentivare l’integrazione sociale.
Il territorio di riferimento è quello del distretto della Pianura Est composto da 15 comuni in cui risiedono circa 150.000 abitanti, territorio pressoché privo di servizi di gruppi appartamento e con scarsa presenza di posti letto per disabili, se non addirittura assente (ad esempio nel Comune di Argelato).
Le ipotesi fatte in fase progettuale portano a una stima di 16/18 posti letto totali e 52 posti circa per il ristorante. Le unità abitative sono in totale 12, 6 per disabili ed educatore, 6 per alloggi di transizione e 1 per la famiglia del custode. A seguito dello studio di fattibilità condotto da Sinloc, in stretta collaborazione con la Città metropolitana di Bologna, il Comune di Argelato, il Settore Sociale dell’Unione Reno Galliera e con il supporto dell’Azienda Servizi alla Persona Pianura Est, sono state individuate quali primarie tipologie di destinatari:

  • disabili per progetti di “Dopo di noi”, al piano terrà della Villa realizzando le seguenti aree per un totale di 240 mq:
    - 3 camere doppie con bagno riservato a 6 utenti;
    - 1 camera per un tutor che fornisce assistenza agli utenti;
    - spazio giorno di relazione, cucina, lavanderia e servizi;
    > collegamento con l’area esterna.

  • famiglie con necessità di una soluzione abitativa di transizione, al piano primo della Villa, realizzando uno spazio di 300 mq per famiglie in disagio abitativo:
    - 4 camere doppie con bagno riservato per 8 utenti;
    - spazio giorno di relazione e attività, servizi igienici, locali tecnici;
    > piattaforma elevatrice a norma per disabili.

Inoltre, verranno realizzati nel locale Fienile due appartamenti bilocali per famiglie in disagio abitativo rispettivamente di 44 mq (piano terra) e 32 mq (piano primo).

Gli alloggi saranno destinati per periodi di transizione abitativa anche a donne e nuclei famigliari in uscita da percorsi di supporto al contrasto della violenza di genere. È difficile dimensionare la domanda di tale tipologia di alloggio, sicuramente presente, poiché si tratta di una domanda sommersa che si manifesta con l’aumentare degli strumenti di contrasto e della loro divulgazione.

L’individuazione della tipologia di utenti a cui destinare la struttura ha quindi tenuto in considerazione sia degli ambiti di bisogno sia l’adeguatezza dell’immobile rispetto a specifiche ipotesi di utilizzo.

Per quanto riguarda la categoria dei disabili, si è potuto verificare che vi è scarsa offerta di servizi nel territorio per questo target, in particolare come gruppi appartamento. Inoltre, data la condizione decentrata dell’immobile, si è ritenuto opportuno insediare anche attività occupazionali, prediligendo la soluzione del centro socio-occupazionale.
La realizzazione di un centro socio-occupazionale per l’utenza disabile integrato ad una attività produttiva, in particolare un ristorante, avrà il duplice vantaggio di creare un’opportunità occupazionale per le persone ospiti e di arricchire le dinamiche sociali e relazionali del luogo, contrastando in questo modo la condizione isolata dell’immobile.

Infine, in linea con altre esperienze già presenti nel territorio, è stato previsto di inserire la presenza di una famiglia “custode” che stabilmente risieda presso il complesso (con proprio alloggio indipendente), svolgendo un ruolo di presidio della struttura, riferimento per gli utenti e supporto per attività ordinarie (es. portineria, trasporti, manutenzioni).

La gestione della struttura verrà affidata in prospettiva, con apposita selezione, ad un ente socio-assistenziale, che avrà il compito di coordinare gli operatori dedicati alle singole funzioni e di condurre le attività ristorative e ricettive (ristorante, sala polivalente, giardino), anche attraverso il coinvolgimento di soggetti esterni.
Le persone con disabilità, oltre a usufruire degli spazi abitativi e del supporto socio-sanitario, potranno svolgere attività lavorative all’interno della struttura (orti, ristorante…), come forma di socialità e autonomia economica.

Le famiglie in disagio abitativo avranno a disposizione spazi residenziali dedicati (residenza collettiva o mini-appartamenti, in base alle specifiche esigenze), il supporto di un mediatore/educatore e potranno utilizzare i servizi presenti nella struttura.

Il ristorante sociale-bar sarà anche predisposto per ospitare anche corsi di cucina, la superficie interessata è pari a 207 mq. Inoltre, saranno realizzati spazi polivalenti (sala corsi/convegni per circa 50 utenti, spazi per attività e laboratori didattici, ufficio per l’amministrazione) su una superficie totale di 231 mq. Sarà realizzata anche una camera di 12 posti letto su una superficie di 65 mq.

Il progetto prevede anche la riqualificazione dell’area di pertinenza dei fabbricati, attualmente incolta, inserendo funzioni di accoglienza alla struttura (parcheggi, percorsi pedonali e carrabili), ma anche attività di produzione agricola (orti produttivi e orti didattici in cui troveranno impiego gli ospiti della struttura) e spazi per lo svago e attività ludiche.

Infine, particolare attenzione verrà data al tema dell’accessibilità, prevedendo la disponibilità di integrazione del trasporto pubblico con la struttura nonché la dotazione di un mezzo dedicato con relativo servizio conducente.

 
 
Data di pubblicazione: 26-10-2021
Data ultimo aggiornamento: 26-10-2021
 
 
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