Comunicato stampa

03 novembre 2005 - Politiche abitative: il Consiglio chiede al Governo maggiori risorse per il fondo sociale per l'affitto e il rilancio dell'edilizia residenziale pubblica


 
 
Il Consiglio provinciale di Bologna chiede al Governo una inversione di rotta nelle politiche sociali: non tagli bensì una Finanziaria 2006 che destini "maggiori risorse al fondo sociale per l'affitto e al rilancio dell'edilizia residenziale pubblica". La richiesta è espressa in un ordine del giorno sottoscritto da tutti i presidenti dei gruppi di maggioranza e approvato ieri con 19 voti a favore (Ds, Margherita, Prc) e 6 contrari (FI e An).
Vista la rilevante tensione abitativa dell'area metropolitana bolognese, il documento chiede alla Regione di costituire, eventualmente insieme alle Fondazioni, un fondo di garanzia che renda possibile anche ai lavoratori precari ottenere mutui del 100% sull'acquisto della prima casa. Attraverso questo ordine del giorno, il Consiglio invita inoltre la Giunta provinciale a "proseguire nel proprio ruolo di coordinamento delle politiche abitative a livello locale in rapporto con i Comuni", così da: -accelerare la costituzione dell'Agenzia provinciale per l'affitto "prevedendo anche un fondo di garanzia, necessario per superare diffidenze che persistono in particolare nei confronti di lavoratori immigrati e precari"; -"promuovere gli affitti a canone concertato"; -favorire la realizzazione di "una quota importante d'edilizia per l'affitto a canone contenuto, per la proprietà convenzionata, per forme di acquisto 'a riscatto' da destinare a categorie sociali a basso reddito"; -"per promuovere ed agevolare l'intervento di privati nella realizzazione di quote di alloggi da destinare all'affitto permanente".
A supporto di tali richieste, il documento specifica che "non ha alcun senso prevedere un fondo di un miliardo di euro per il sostegno alle famiglie, se si tagliano le risorse per le politiche sociali e non si garantisce neppure quanto previsto per il 2005". Inoltre la mancanza di un'adeguata politica nazionale per la casa impedisce anche agli enti locali di ottenere risultati soddisfacenti nelle politiche per la promozione del diritto alla casa e dell'inclusione sociale, tenendo conto del fatto che "il Governo negli ultimi tre anni ha ridotto del 55% i trasferimenti statali alle regioni per l'edilizia residenziale pubblica, e quasi della metà dal 2000 al 2005 il fondo sociale per l'affitto."
 
 
 
 
A cura di:
Ufficio stampa
 
 

Data ultimo aggiornamento: 19-05-2008