Comunicato stampa

24 aprile 2008 - Rilevazione Istat 2007 sul lavoro


 
 

Bologna perde il primato nazionale del tasso di occupazione maschile e femminile

«Qualche nube all'orizzonte sul fronte del lavoro» secondo i dati Istat. Lo afferma l'assessore provinciale al Lavoro Paolo Rebaudengo, commentando i dati pubblicati dall'Istat riferiti al 2007. La rilevazione annuale effettuata su base campionaria, provincia per provincia, i cui dati consente di integrare con quelli recentemente presentati dal Servizio lavoro della Provincia.

«Seppure si tratti di un'analisi di tipo quantitativo, che merita quindi ulteriori approfondimenti - sottolinea Rebaudengo - si può notare un rallentamento nelle dinamiche positive degli ultimi anni». Con un tasso di occupazione del 71,5% (era il 72,4% nel 2006) sull'intera popolazione residente tra i 15 e i 64 anni, la provincia di Bologna perde il primato nazionale, superata da Parma (72,4%) e Ravenna (71,9%). Si tratta peraltro di una percentuale elevata che la colloca terza sia in Emilia-Romagna, dove il tasso è del 70,3%, sia in Italia dove il tasso medio è del 58,7%. Bologna, insieme a quattro province emiliano-romagnole (Parma, Ravenna, Modena e Reggio Emilia), è fra le poche realtà ad avere superato l'obiettivo del 70% fissato dall'Unione Europea per il 2010.

Seppure lievemente, scende il tasso di occupazione femminile (dal 66,1% al 65%), e Bologna anche in questo caso perde il primato regionale e nazionale, conquistato ora da Ravenna con il 66,9%. Con il 2° posto in regione e in Italia supera comunque ampiamente l'obiettivo europeo per il 2010 del 60%. L'occupazione maschile, pari al 78% (in calo di 0,6 punti percentuali) resta tra le più alte del Paese. I 445.000 occupati nella provincia (5.000 meno del 2006) si distribuiscono tra l'agricoltura (8.000 addetti), l'industria (155.000), i servizi e il commercio (282.000). A confronto con il 2007 l'industria cresce (+7.000 addetti) mentre calano l'agricoltura (-4.000) e il terziario (-8.000).

I lavoratori dipendenti sono 332.000 (+7.000) mentre quelli autonomi sono 113.000 (-12.000). Questi ultimi sono distribuiti nei servizi (77.000), nell'industria (31.000) e nell'agricoltura (4.000). Rebaudengo rileva come il decremento dell'occupazione sia attribuibile quasi interamente al settore terziario che perde 8.000 addetti, in gran parte lavoratori autonomi. «Ciò costituisce - aggiunge - una novità rispetto agli ultimi dieci anni, che hanno visto una forte dinamica occupazionale di questo settore. L'industria torna a giocare un ruolo di primo piano anche nell'occupazione, specie di quella dipendente».
Il tasso di disoccupazione, sceso in Italia al 6,1% e in regione al 2,9%, si è attestato in provincia di Bologna al 2,5% (era al 2,9% nel 2006). Questo è il dato più positivo - in sostanza di un tasso di pieno impiego - che colloca il nostro territorio tra le prime sei province italiane. «Va rilevata in particolare - conclude l'assessore - la continua riduzione della disoccupazione femminile, scesa al 3,1% (era il 3,5%) sempre più vicina a quella maschile (2%) e su livelli uguali a quelli delle regioni europee più evolute, risultato raggiunto anche grazie anche alla rete di servizi del nostro territorio».
 
 
 
 
A cura di:
Ufficio stampa
 
 

Data ultimo aggiornamento: 24-04-2008