Comunicato stampa

20 marzo 2008 - Rifiuti, conclusa la prima fase della "missione" emiliana in Campania


 
 

Burgin: "C'è da ricostruire il sistema"

Invitati dalla Regione Campania, nei giorni scorsi alcuni amministratori emiliani del Gruppo nazionale Rifiuti 21 Network hanno visitato il territorio delle cinque province e dei 550 comuni campani, incontrando i colleghi da settimane impegnati a fronteggiare la difficile emergenza rifiuti. I risultati e le prospettive della trasferta campana sono stati illustrati oggi in una conferenza stampa a Reggio Emilia, a cui hanno partecipato, tra gli altri, gli assessori all'Ambiente della Provincia di Bologna, Emanuele Burgin, del Comune di Reggio Emilia, Pinuccia Montanari, e della Regione Campania, Walter Ganapini.

"Abbiamo avviato una modalità nuova per affrontare la crisi campana - ha detto Burgin - la collaborazione fra gli Enti locali piuttosto dell'attesa inevitabilmente vana di miracoli commissariali. In Campania abbiamo trovato una situazione di inefficienza diffusa ma anche tantissimi amministratori locali competenti e pieni di buona volontà. Devono essere aiutati con la creazione di un sistema integrato che valorizzi i rifiuti dopo la loro raccolta differenziata, per portare i costi della gestione, oggi stratosferici, ai livelli del resto d'Italia.
In molti Comuni campani la raccolta differenziata arriva a percentuali molto più alte che nel bolognese, ma se poi non ci sono impianti dedicati alle varie frazioni e li si deve portare in Sicilia, i costi di recupero diventano impossibili per le tasche dei cittadini. C'è un intero sistema da costruire: quello dell'inceneritore di Acerra, tante volte invocato come la soluzione definitiva, è un falso problema, una scorciatoia. Non si può aspettare Acerra e nel frattempo continuare a stoccare ecoballe nei piazzali." Burgin e Montanari hanno illustrato ai colleghi campani, in una serie di incontri, le esperienze e le buone pratiche realizzate nelle loro realtà sulla raccolta, lo sfruttamento e lo smaltimento dei rifiuti; esperienze emiliane che sono ormai da tutti riconosciute tra le più avanzate a livello nazionale.

Gli amministratori di Bologna e Reggio Emilia si sono resi disponibili a collaborare con gli Enti locali della Campania alla impostazione di programmi in grado di offrire soluzioni certe e durature sui rifiuti. Una sorta di "gemellaggio" da realizzare attraverso un percorso di collaborazione che - in vista della scadenza del commissariamento (a maggio, dopo 14 anni) affronti in modo diverso e integrato il problema, ponendo al centro la partecipazione e la responsabilizzazione dei cittadini, invece dell'imposizione dei pur necessari impianti di smaltimento. "Questi amministratori emiliani - ha detto Ganapini - hanno avuto prima di tutto il coraggio di essere protagonisti della rottura del 'cordone sanitario' che ultimamente ha circondato la Campania, in tema di rifiuti. Risolvere l'emergenza a Napoli dovrebbe essere un gioco da bambini. Le strutture, gli impianti di smaltimento, in realtà esistono già o si possono completare entro breve: basterebbe farli funzionare e funzionare correttamente. D'altro canto, occorre modificare degli stili di vita, diffondendo sempre più la raccolta differenziata e in particolare la modalità 'porta a porta'. In questo senso, le esperienze della Provincia di Bologna e del Comune di Reggio sono un riferimento importante per la Campania".
 
 
 
 
A cura di:
Ufficio stampa
 
 

Data ultimo aggiornamento: 25-03-2008