Comunicato stampa

04 maggio 2010 - RU486: il Consiglio provinciale auspica un maggior rispetto della libertà di scelta delle donne


 
 

"La politica si adoperi, al di là di inutili slogan, a superare in maniera sempre più adeguata quegli ostacoli che possono indurre la donna a scegliere l'interruzione di gravidanza". Questo è quanto afferma, tra l'altro, il Consiglio provinciale nell'ordine del giorno proposto dai consiglieri Nanni (Idv), Vannini (Pd) e Venturi (Pdci/Prc) e approvato nella seduta di ieri pomeriggio con 17 voti a favore (Pd e Pdci/Prc), 3 astenuti (Zaniboni e Barelli-Pd, Guidotti-Pdl) e 9 contrari (Pdl, Lega, Udc) e la non partecipazione al voto di Flaiani (Pdl). Il documento esprime inoltre "preoccupazione per l'inaccettabile prevaricazione della politica sulle competenze tecniche di organismi indipendenti in merito alla salute dei cittadini e auspica un maggior rispetto della libertà di scelta delle donne".


Nell'odg si sottolinea, tra l'altro, come "a oltre 30 anni dall'approvazione della legge 194, e grazie a questa legge, il numero delle interruzioni di gravidanza sia costantemente diminuito". L'ordine del giorno ricorda poi che "In Italia, dopo un iter lungo e più volte ostacolato dal Governo, l'AIFA ha autorizzato la commercializzazione della pillola Ru486 con modalità compatibili con quelle previste dalla stessa legge 194". "La Regione Emilia-Romagna -prosegue il documento - è tra le prime in Italia ad avere emanato le linee guida per il suo corretto utilizzo a salvaguardia della salute della donna e in tutta l'Unione europea, con la sola esclusione di Irlanda, Polonia e Lituania, la Ru486 è attualmente commercializzata e utilizzata". Nel testo si sottolinea infine come "per l'ennesima volta esponenti dell'attuale maggioranza di Governo (in particolare i neo governatori leghisti di Piemonte e Veneto) hanno utilizzato slogan fuori luogo che offendono la dignità delle donne e la professionalità dei medici e delle strutture ospedaliere e che celano la volontà di mettere in discussione il sacrosanto diritto all'autodeterminazione della donna, diritto riconosciuto esplicitamente come 'fondamentale della persona' anche da una sentenza della Corte costituzionale".

 
 
 
 
A cura di:
Ufficio stampa
 
 

Data ultimo aggiornamento: 04-05-2010