Comunicato stampa

21 dicembre 2004 - Metrò, dichiarazione della presidente Draghetti e dell'assessore Venturi "Inspiegabile il rinvio del Cipe. Un grave colpo per la città"


 
 
Trasmettiamo di seguito la dichiarazione congiunta della presidente della Provincia, Beatrice Draghetti, e dell'assessore alla Pianificazione e Trasporto pubblico, Giacomo Venturi, sul rinvio del progetto del Metrò di Bologna.
Abbiamo appreso con preoccupazione dell'ennesimo rinvio della delibera del progetto di metrò presentato dalla giunta Cofferati nell'ambito di un percorso concordato con la Provincia di Bologna, la Regione Emilia-Romagna e, soprattutto, il Ministero delle infrastrutture. Un rinvio inspiegabile perché il progetto presentato rispondeva appieno ai requisiti tecnici richiesti e - fatto ancor più importante - ai bisogni della città di Bologna e dell'intera area metropolitana bolognese.
Collocato sulla direttrice nord-centro-ovest della città, quella con i maggiori flussi di traffico, sarebbe stato in grado di offrire ai nostri concittadini un'alternativa moderna ed efficiente al trasporto privato su gomma. Integrato con il tram, con il Sistema ferroviario metropolitano, avrebbe permesso - insieme al Passante nord - di dare a Bologna quella rete infrastrutturale adeguata al suo livello di città metropolitana cerniera fra il nord e il sud del paese, centro di funzioni eccellenti, come la Fiera, l'Università e l'Aeroporto che portano, ogni giorno, migliaia di uomini e di donne in città.
Si vuole colpire Bologna, una città, una provincia, che riescono a garantire ai propri cittadini condizioni di vita di qualità. E' un grave colpo per la città, obbligata a rinviare la soluzione dei suoi problemi, impossibilitata a darsi un assetto proiettato nel futuro. Da domani la congestione del traffico, l'inquinamento dell'aria, gli insopportabili volumi di traffico che funestano la vita dei bolognesi, avranno un primo e certo responsabile, il sottosegretario Baldassari e l'intero Governo, che hanno anteposto cavilli burocratici alla valutazione del merito del progetto, impedendo ad un ministro dello stesso governo di esercitare le sue prerogative.
Si è voluto fare di una questione meramente tecnica un argomento di lotta politica, si sono volute usare argomentazioni capziose per negare il senso dell'espressione dei cittadini, che nelle recenti elezioni amministrative hanno voluto premiare assieme ai candidati sindaco e presidente della Provincia anche la proposta di rivedere progetti inadeguati adottati dalla giunta precedente senza l'accordo interistituzionale necessario.
Siamo preoccupati per il futuro di Bologna e dell'intera provincia che senza quell'infrastruttura vede indebolita la sua capacità competitiva, la sua possibilità di progettare il proprio futuro. Ma siamo preoccupati anche per il paese se un sottosegretario può mettere in mora un ministro, se i cavilli burocratici possono bloccare progetti importanti per milioni di persone. Ma non vogliamo restare fermi.
Ci sono progetti da far marciare speditamente come quelli del tram e del passante nord e ci sono da recuperare i ritardi, che questo rinvio preconcetto causa alla città. C'è bisogno che le forze politiche, sociali, imprenditoriali della città, che hanno davvero a cuore il suo futuro e il suo sviluppo - mentre qualcuno con poca lungimiranza plaude a questa battuta di arresto - esercitino pressioni sul governo perché riveda questa posizione inconcepibile, costruiscano insieme un nuovo percorso perché questo progetto sia finanziato attraverso i canali dovuti, perché le risorse destinate a Bologna siano restituite a Bologna dopo quello che si configura come un vero e proprio scippo alla città.
 
 
 
 
A cura di:
Ufficio stampa
 
 

Data ultimo aggiornamento: 23-01-2008