Comunicato stampa

01 giugno 2010 - La Provincia di Bologna condivide l'odg dell'Upi sulla manovra finanziaria


 
 

Il Consiglio della Provincia di Bologna fa proprio l'ordine del giorno dell'Upi sulla manovra finanziaria 2011/2013 approvandone uno analogo nella seduta di ieri pomeriggio. Il documento, presentato da Claudia Rubini (Pdl) e firmato da tutti i gruppi consiliari ad eccezione dell'Udc, è stato approvato con 23 voti a favore (Pdl, Pd, Idv, Lega e Pdci/Prc) e la non partecipazione al voto dell'Udc. 


Secondo l'ordine del giorno "la manovra che si configura è pesante e rischia di avere ripercussioni sui servizi ai cittadini e alle imprese, come i servizi scolastici, la viabilità e la sicurezza stradale, gli interventi per la difesa del suolo e contro il dissesto idrogeologico". 


"Le Province - prosegue l'odg - sono pronte a fare la loro parte di sacrificio attraverso un ulteriore contenimento delle spese correnti e, in particolare, dei costi della politica e delle spese di personale, ma richiedono al Governo di allentare i vincoli del patto di stabilità sui pagamenti residui e sulle spese di investimento". 


Le dettagliate osservazioni sulla manovra finanziaria contenute nel documento tengono in considerazione la normativa in materia di enti locali (le disposizioni sul patto di stabilità, la legge delega 42/09, la nuova Carta delle autonomie) e "gli sforzi che le Province in questi anni hanno sostenuto nel contenimento delle loro spese correnti e di investimento in un contesto di peggioramento complessivo dei conti pubblici del Paese". Il documento considera inoltre "le esigenze di accompagnare le politiche di contenimento della spesa pubblica con politiche mirate di investimento per il rilancio della crescita dell'economia". 


L'odg ritiene inoltre che "il percorso di razionalizzazione delle Province debba avvenire, non in modo affrettato, ma contestualmente all'individuazione delle funzioni fondamentali delle Province e alla semplificazione degli assetti amministrativi, che passa per la necessaria soppressione delle strutture statali e regionali (ATO acque e rifiuti, consorzi di bonifica, Bacini imbriferi montani, agenzie ed enti strumentali, ecc.) che ancora oggi svolgono funzioni che dovrebbero essere ricondotte ai Comuni e alle Province". 


"In ogni caso - conclude il documento - le Province italiane sono convinte che la vera sfida della riduzione della spesa pubblica passa attraverso la piena attuazione della legge delega sul federalismo fiscale, con il riconoscimento dell'autonomia di entrata e di spesa di Comuni, Province e Regioni e l'effettiva responsabilizzazione di tutte le istituzioni della Repubblica".

 
 
 
 
A cura di:
Ufficio stampa
 
 

Data ultimo aggiornamento: 01-06-2010