Comunicato stampa

16 aprile 2008 - La Conferenza di pianificazione approva il Piano commercio della Provincia


 
 

Dichiarazione di Venturi

Si è chiusa oggi la Conferenza di pianificazione del nuovo Piano operativo degli insediamenti del commercio. Dopo 10 mesi di consultazioni con i Comuni, con il Nuovo Circondario Imolese e con le associazioni di categoria, il progetto di Piano presentato dalla Provincia è stato ratificato questa mattina dalla Conferenza che si è tenuta nella sala Auditorium della Regione Emilia-Romagna, senza modifiche sostanziali e confermando tutte le principali strategie proposte dalla Provincia.
Con la ratifica inizia l'iter per l'adozione formale del Piano - che avverrà entro la prossima estate - e per la successiva approvazione finale, che si concluderà entro il mandato amministrativo, nei primi mesi del 2009. Sono nove gli ambiti territoriali sui quali potenzialmente, nei prossimi anni, si potranno concentrare gli sviluppi commerciali relativi alla grande distribuzione organizzata: ambiti che coincidono con i Poli funzionali già previsti dal Ptcp, strumento di governo che viene dunque ulteriormente confermato e rafforzato. Questi ambiti territoriali assicurano la migliore soluzione per l'accessibilità e garantiscono uno sviluppo ordinato e sostenibile del territorio, in quanto:
- sono quasi tutti collocati all'esterno della conurbazione bolognese (l'area centrale della provincia maggiormente congestionata);
- sono prossimi ad importanti infrastrutture di viabilità;
- garantiscono una buona relazione con il Servizio ferroviario metropolitano (Sfm);
- sono collocati in zone della provincia in cui l'offerta di grande distribuzione è debole e nelle quali l'impatto con la rete del commercio al dettaglio è minore.

Queste condizioni verranno ulteriormente garantite e approfondite con gli Accordi territoriali, che sono gli strumenti di concertazione urbanistica predisposti dalla Provincia assieme ai Comuni interessati, previsti dalla legge regionale per attuare concretamente gli insediamenti all'interno di questi Poli funzionali. Il Piano prevede un rigoroso sistema di regole per garantire la sostenibilità degli interventi: - a ciascun polo di sviluppo corrisponde una categoria dimensionale e merceologica insediabile (ad esempio si prescrive quali poli possano ospitare categorie "alimentari" e quali "non alimentari"); - una serie di prescrizioni regola l'accessibilità: prima di costruire su quelle aree bisognerà che contestualmente siano predisposte le infrastrutture per la viabilità e la mobilità metropolitana già inserite tra le opere prioritarie del Piano della Mobilità Provinciale; - infine, una serie di prescrizioni riguardano le valutazioni ambientali da compiere preventivamente, a garanzia del minimo impatto possibile dei nuovi insediamenti commerciali.
Regole queste che pongono espliciti limiti allo sviluppo, senza la necessità di attribuire, area per area, delle misure edificatorie, che immediatamente si tradurrebbero nella dannosa catena dell'aumento di rendita: una distorsione contro la quale questo Piano si oppone con forza.

Tre sono gli aspetti innovativi, anche rispetto al panorama nazionale, che il Piano del commercio introduce:
- la centralità del Sistema ferroviario metropolitano e delle sue stazioni, come luoghi da abitare, vitali e di qualità, cui i progetti commerciali di piccola entità potranno dare nuovo impulso;
- il progressivo adeguamento dei grandi progetti commerciali in Aree ecologicamente attrezzate (cioè con standard costruttivi e gestionali ad impatto molto limitato);
- un sistema di perequazione urbanistica che indirizzi i ricavi pubblici derivanti dall'edificazione delle grandi strutture commerciali, a compensare gli impatti territoriali ed economici generati: principalmente quindi una redistribuzione indirizzata a finanziare la grande rete di mobilità e il sistema del commercio di vicinato.

Non va infine dimenticato il forte contenimento della manovra dimensionale, che anche sotto il profilo delle procedure introduce importanti novità: a fronte di una prima ipotesi che sfiorava i 200 mila mq di superficie di vendita per un arco di tempo indeterminato, il Piano stabilisce - seguendo le indicazioni temporali della normativa regionale - una dimensione di 86 mila mq per sei anni; proponendo una verifica dopo tre anni ad un tavolo di consultazione, da istituire con i Comuni e le Associazioni di categoria, per verificare e valutare congiuntamente gli effetti di questa manovra sul commercio, ed eventualmente introdurre dei correttivi. A questo proposito il vice presidente della Provincia, Giacomo Venturi, che di recente ha assunto la guida del Piano del commercio, ha dichiarato: "Il lavoro svolto in questi mesi, con i Comuni, con il Nuovo Circondario Imolese, con le Associazioni di categoria, è stato intenso e proficuo, e ha portato a risultati innovativi per il nostro sistema territoriale; al di là delle polemiche dei giorni scorsi, che spesso accompagnano il varo di atti amministrativi che incidono sugli interessi di una vasta collettività, la coesione della Giunta provinciale e delle istituzioni tutte attorno a questo Piano è completa, così come sono coese e solide le attività del gruppo tecnico che lo sta redigendo. Il contenimento dimensionale delle previsioni, le prescrizioni per la sua attuazione - prime fra tutte quelle sulla sostenibilità e l'accessibilità, il meccanismo perequativo a favore della rete commerciale di vicinato, sono tutti fattori qualificanti di questo piano e traducono concretamente l'indirizzo programmatico della Giunta Provinciale volto a promuovere uno sviluppo di alta qualità sociale ed ambientale".
 
 
 
 
A cura di:
Ufficio stampa
 
 

Data ultimo aggiornamento: 18-04-2008