Comunicato stampa

27 settembre 2004 - Insediata la Conferenza territoriale sociale e sanitaria di Bologna. Giuliano Barigazzi e Giuseppe Paruolo co-presidenti


 
 
Si è insediata questa mattina, nell'Aula magna dell'ospedale Maggiore, la Conferenza territoriale sociale e sanitaria di Bologna. Erano presenti gli assessori provinciale e comunale alla Sanità, rispettivamente Giuliano Barigazzi e Giuseppe Paruolo, i massimi dirigenti delle Aziende sanitarie bolognesi (il direttore generale dell'Azienda Usl unificata, Franco Riboldi, il direttore dell'Azienda Ospedaliero-Universitaria Sant'Orsola-Malpighi, Paolo Cacciari, il commissario straordinario degli Istituti ortopedici Rizzoli, Danilo Morini) e un'ampia rappresentanza di sindaci dei Comuni del territorio. La Conferenza ha approvato, all'unanimità, una modifica al regolamento per consentire la nomina di due co-presidenti. I due co-presidenti sono gli assessori Barigazzi e Paruolo. L'Ufficio di presidenza, già insediato (è composto dai due assessori alla Sanità di Comune e Provincia e dai rappresentanti dei 5 Comitati di distretto esistenti), si riunirà l'8 ottobre prossimo per decidere, tra l'altro, la costituzione di un Ufficio tecnico comune tra le due presidenze. Sull'insediamento della Conferenza sanitaria territoriale e sociale, i due co-presidenti Giuliano Barigazzi e Giuseppe Paruolo hanno rilasciato la seguente dichiarazione congiunta:
'' Il mondo della sanità bolognese sta vivendo un momento di particolare novità ed intensità, per tre ordini di motivi:
- Il contesto nel quale ci muoviamo è quello dell'Azienda sanitaria locale unica, una novità ed un'opportunità da tutti noi fortemente voluta e che, a quasi un anno dalla sua costituzione, deve uscire dalla fase di rodaggio iniziale ed acquisire pienamente fisionomia;
- la Conferenza territoriale sociale e sanitaria vede un ampliamento delle proprie competenze ed un ruolo decisivo cui occorre concretamente dare corpo, anche attraverso la costituzione del già previsto ufficio tecnico a supporto dell'attività della Conferenza;
- dopo una fase di rapporti innegabilmente problematici fra le massime istituzioni del contesto bolognese, siamo nella condizione di stabilire una nuova e proficua collaborazione fra Comune e Provincia di Bologna, che intendiamo valorizzare al meglio. Mentre ci accingiamo a dare il via ai lavori della Conferenza territoriale sociale e sanitaria, crediamo perciò che sia importante sottolineare l'estensione del ruolo del Comune di Bologna al servizio dell'intero territorio metropolitano attraverso l'esercizio della presidenza. Questo consente di assecondare al meglio il ruolo della Provincia di coordinamento dei processi di programmazione per il governo di tutto il sistema. Per questo abbiamo proposto una modalità inedita di conduzione delle
attività della Conferenza, consistente in una co-presidenza di Comune e Provincia. Siamo consapevoli dell'eccezionalità della proposta, che però riflette l'eccezionalità del momento e della situazione. Questa scelta vuole essere un segnale politico molto forte di condivisione e di lavoro collegiale che queste due Istituzioni, insieme a tutti i Comuni compresi nel territorio dell'Azienda USL di Bologna, vogliono dare, per segnalare in modo inequivocabile le nostre intenzioni di lavorare al meglio, valorizzando le competenze e le risorse di cui è ricco il territorio e al tempo stesso essendo capaci di innovare là dove è necessario. Questo vuole dire realizzare concretamente gli obiettivi che abbiamo posto a fondamento della nuova ASL unica e costruire un sistema metropolitano integrato che garantisca su tutto il territorio e per tutti i cittadini equità di accesso, tempestività, eguaglianza di trattamento e qualità delle cure e continuità nella presa in carico. E' il compito che ci aspetta e che pone il cittadino e la persona al centro del funzionamento e dell'organizzazione di servizi e prestazioni. E' un compito nel quale intendiamo impegnarci con forza, perché il governo della sanità è responsabilità politica degli Enti locali, gli unici in grado di far partecipare i cittadini e di leggere i bisogni sempre più differenziati che essi esprimono.
Grazie alle scelte effettuate finora a livello regionale e locale, il nostro sistema sanitario continua a essere uno dei migliori di Europa per qualità ed efficacia. Per conservare questo primato è tuttavia necessario un salto di qualità che ci permetta di conoscere e riconoscere le trasformazioni sociali e di sapere come cambiano le domande e i bisogni dei cittadini, e nello stesso tempo affermare il loro senso di appartentenza a un welfare comunitario".
 
 
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