Rammarico per la notizia diffusa dagli organi di informazione che la missione umanitaria europea che sarebbe dovuta servire a curare Ingrid Betancourt si è conclusa con un nulla di fatto, è stato espresso dal Consiglio provinciale in un ordine del giorno approvato ieri all'unanimità, presentato da Massimo Gnudi (Pd), Plinio Lenzi (IdV), Vania Zanotti (Sd), Sergio Spina (Rc), Sergio Guidotti (An-PdL), Luca Finotti (FI-PdL), Alfredo Vigarani (Verdi), Giovanni Venturi (PdCi) e dai presidente e vicepresidente del Consiglio, rispettivamente Maurizio Cevenini e Giuseppe Sabbioni.
Ingrid Betancourt è la cittadina colombiana eletta parlamentare nel 1994 e candidata alle elezioni presidenziali del 2002, ostaggio, insieme ad altri prigionieri, della Farc (Forze armate rivoluzionarie colombiane). Il documento ricorda come il sequestro della Betancourt e di tanti cittadini colombiani "rappresenti ancora oggi, a distanza di oltre 6 anni, un gravissimo atto di violazione dei diritti umani"; sottolinea inoltre come "l'impegno politico, civile e ambientalista della senatrice e la sua candidatura" avesse generato "una grande speranza di cambiamento in larghi strati della popolazione colombiana duramente provata dal clima di diffusa violenza, di insicurezza sociale e politica". L'odg considera perciò fondamentali "la mediazione internazionale e la mobilitazione dell'opinione pubblica", ed esprime "la convinta solidarietà con quanti sono impegnati nel difficile compito diplomatico e di mediazione".
Infine, invita la Giunta ad attivarsi presso il Governo italiano per un concreto impegno delle istituzioni del nostro Paese al fianco delle diplomazie internazionali per giungere alla liberazione della Betancourt e degli altri ostaggi."