La vertenza sindacale aperta con l'annuncio della Fini spa di Zola Predosa, dei primi di dicembre 2005, di voler licenziare 57 dipendenti, si è chiusa oggi nella sede dell'assessorato al Lavoro della Provincia, dopo una lunga trattativa condotta con la mediazione degli assessori, Paolo Rebaudengo e Pamela Meier.
La direzione aziendale aveva dichiarato una grave crisi di mercato ed una riduzione di fatturato, causato anche da una concorrenza di bassa qualità e prezzi stracciati da parte di produttori cinesi. L'accordo raggiunto tra le Rappresentanze sindacali aziendali (Rsa), assistite dalle organizzazioni sindacali metalmeccaniche territoriali e la direzione aziendale, assistita dall'API di Bologna, riduce a 25 il numero massimo di lavoratori che verranno collocati in mobilità nel corso dei prossimi quattro mesi. Si tratterà di lavoratori che decideranno volontariamente di accedere alla collocazione in mobilità, con un incentivo economico aziendale. Dal 18 aprile inizierà inoltre un periodo di 12 mesi di cassa integrazione straordinaria per crisi a rotazione.
La direzione si è impegnata in un processo di riorganizzazione, per attuare il piano industriale, illustrato dall'azienda, con l'obiettivo del risanamento e dello sviluppo dello stabilimento di Zola Predosa. Saranno il compressore professionale di media e alta gamma e il compressore industriale i prodotti su cui l'azienda punterà, anche attraverso investimenti nella ricerca, per uscire dalla crisi. E' inoltre previsto un piano di formazione e riqualificazione professionale con il supporto dell'assessorato al Lavoro della Provincia.
Gli assessori Paolo Rebaudengo e Pamela Meier (attività produttive) insieme al sindaco di Zola Giancarlo Borsari, hanno espresso gli auspici "affinchè, dopo gli ultimi travagliati anni, questa importante realtà industriale imbocchi un percorso di risanamento e di sviluppo, ritrovando una forte capacità competitiva sui mercati internazionali".