Comunicato stampa

11 agosto 2006 - Falso volantino sulla liberazione di lupi, linci, istrici e vipere in montagna Strada: "Niente di vero, faremo denuncia di procurato allarme contro ignoti"


 
 
Nei giorni scorsi è stato distribuito un volantino che annunciava la liberazione nei comuni di Lizzano in Belvedere, Gaggio Montano e Castel d'Aiano di esemplari di lupo, istrice, lince e vipera, con l'indicazione del numero di esemplari reintrodotti per ogni specie. Intestato Regione Emilia-Romagna - Provincia di Bologna - Comitato reintroduzione specie a rischio e con una firma illeggibile, il volantino avverte raccoglitori di funghi, cacciatori, escursionisti e altri eventuali frequentatori dei boschi della possibilità di incontro fortuito con questi animali, indicando le norme di comportamento da tenere nel caso.
"La prima reazione degli addetti ai lavori - dice l'assessore provinciale alla Pianificazione faunistica, Marco Strada - è un sorriso amaro: tali amenità sono state diffuse anche in tempi ormai lontani e si credeva non ci fossero più nostalgici del lancio di vipere con il paracadute. La risposta della Provincia ai cittadini che, ignari della realtà delle cose e in buona fede, leggono il volantino, è che tali notizie sono destituite di ogni fondamento".
L'Amministrazione non ha mai introdotto, a scopo di ripopolamento, le specie indicate. La presenza di lupo, istrice e vipera sulle nostre montagne è dovuta alla naturale diffusione di tali animali in atto un po' ovunque, ove sussistano le condizioni ecologiche, nella penisola italiana. La lince non è presente sull'Appennino Tosco-Emiliano.
"La diffusione di tali notizie - aggiunge l'assessore Strada - accompagnate da consigli di prudenza in caso d'incontro, deve pertanto ritenersi causa di procurato allarme tra i cittadini e come tale va trattata perseguendo le opportune iniziative, in sede giudiziaria, per individuare e sanzionare i colpevoli. La varietà delle specie presenti (biodiversità), in particolare sull'Appennino, è indice di qualità dell'ambiente e fonte di fruizione turistica e venatoria, va pertanto intesa come risorsa e non, come vorrebbero gli autori del volantino, fonte di preoccupazione per chi frequenta i boschi: è appena il caso di ricordare che gli animali selvatici temono l'uomo e si allontanano, spesso non visti, appena lo sentono avvicinarsi".
 
 
 
 
A cura di:
Ufficio stampa
 
 

Data ultimo aggiornamento: 08-07-2008