Comunicato stampa

31 ottobre 2006 - Dichiarazione della presidente Beatrice Draghetti oggi in Consiglio provinciale sul festival Gender Bender


 
 
Trasmettiamo la comunicazione che la presidente della Provincia, Beatrice Draghetti ha letto oggi in Consiglio provinciale sul festival Gender Bender.
"In attuazione della Legge Regionale 13/99 'Norme in materia di spettacolo' esiste un accordo tra Regione e Provincia di Bologna per il quale si erogano contributi a soggetti, con determinati requisiti, che attivano produzioni culturali su tutto il territorio. In questo contesto la Provincia attraverso l'assessorato Cultura - ed è il quarto anno - ha erogato tra gli altri un finanziamento per un progetto di festival che, utilizzando diverse discipline (teatro, cinema, danza), intende promuovere una riflessione sulle identità e sui generi. Questi i fatti.
Le contestazioni che hanno riguardato anche la Provincia sulle ragioni del sostegno al festival Gender Bender e le reazioni di vario tipo innescate mi suggeriscono un paio di riflessioni. La prima. La dimensione di collegialità che fin qui ha caratterizzato l'attività della Giunta provinciale consente, grazie alla buona volontà di tutti e al buon livello di coordinamento, di riconoscere, valorizzare e sostenere il lavoro di ciascuno: è così per gli Assessori, è così per la Presidente. Questa Giunta respinge qualsiasi tentativo esterno di screditare una sua sostanziale unitarietà di intenti e di accreditare l'ipotesi che qualcosa possa essere sfuggito di mano a qualcuno. La seconda.
Mi risulta francamente incomprensibile come davanti a situazioni ritenute critiche e problematiche non si cerchi primariamente di individuare percorsi risolutivi o quantomeno di contribuire a costruire condizioni favorevoli al superamento dei contrasti.
A maggior ragione quando in gioco ci sono le diverse Istituzioni (civili e religiose) che a vario titolo hanno responsabilità rispetto a persone e comunità. Sempre più spesso invece succede che, di fronte a fatti o posizioni che non si condividono, si scelga la strada dell'attacco a freddo, utilizzando i mass media e provocando a catena reazioni di segno variamente divergente.
Risultato: polverone incandescente per qualche giorno, animi esacerbati, posizioni immutate e semmai radicalizzate e entità dei problemi per lo meno al livello del punto di partenza.
Da sempre è una strada che non condivido e che - se posso - pratico il meno possibile, non ritenendo affatto questo un atteggiamento notarile.
E' indubbio che ci siano temi e problemi che registrano tra le persone delle varie istituzioni posizioni e scelte anche molto distanti. Se effettivamente sta a cuore il confronto, assieme al consolidamento di un tessuto comune di riferimenti, non varrebbe piuttosto la pena prevedere luoghi e occasioni per crescere in questa prospettiva?
Se poi invece l'obiettivo di qualcuno è sostanzialmente quello di urlare voti e pagelle, da professoressa dico che perfino a scuola i voti e le pagelle si danno dopo un percorso comune e segnato da regole condivise.
 
 
 
 
A cura di:
Ufficio stampa
 
 

Data ultimo aggiornamento: 25-07-2008