Comunicato stampa

26 novembre 2010 - Dal Tavolo di concertazione provinciale per le politiche abitative provvedimenti per contrastare il disagio abitativo


 
 

La Provincia di Bologna, assieme al Comune di Bologna e ai Comuni dell'area metropolitana, tramite il Tavolo di Concertazione provinciale per le politiche abitative, ha varato oggi una serie di provvedimenti che intervengono concretamente e immediatamente sul disagio abitativo. In una fase economica in cui la crisi morde ancora e i bilanci pubblici sono in grave affanno, le azioni messe in campo sono orientate a garantire una maggiore efficienza delle politiche abitative oggi disponibili, e una maggiore equità nei confronti dei cittadini: non solo degli utenti ERP ma anche degli altri a cui va data garanzia dell'uso ottimale delle risorse poiché, tramite la fiscalità locale, contribuiscono alla realizzazione dei servizi pubblici (compreso quello abitativo). La manovra prevede: Controlli più severi sui redditi dichiarati dagli assegnatari degli alloggi di Edilizia Residenziale Pubblica, per assicurare il servizio abitativo solo a chi ne ha diritto ed escludere un "uso improprio" del patrimonio abitativo pubblico. L'attività di controllo partirà progressivamente dai primi mesi del nuovo anno, e va a completare una serie già cospicua di controlli incrociati - operati dai Comuni e da ACER Bologna - sulle condizioni dichiarate dagli assegnatari e da chi è entrato nelle graduatorie per l'accesso al servizio abitativo pubblico. Rinnovo delle concessioni/convenzioni che regolano il rapporto tra i Comuni e ACER-Bologna, per la gestione dei servizi legati all'edilizia residenziale pubblica. Sono previsti un orizzonte contrattuale più lungo (4 anni invece di 2), e una serie di impegni che aumenteranno il livello di servizio offerto da ACER-Bologna. Questa revisione garantirà una migliore capacità d'investimento dell'ACER, per assicurare una pianificazione più efficiente tanto delle ristrutturazione degli alloggi quanto delle nuove realizzazioni.

Adeguamento dei canoni ERP, congelati da 5 anni, per portarli ad un livello che recupera sostanzialmente il solo valore reale del canone (un adeguamento cioè commisurato al ritmo dell'inflazione), necessario per garantire più efficienza nella ristrutturazione degli alloggi che ciclicamente si liberano e che potranno così essere messi a disposizione di nuovi assegnatari in tempi certi e più brevi. Il provvedimento, orientato all'equità, non influirà sulla capacità di spesa delle famiglie assegnatarie: infatti per quelle nella fascia di reddito più bassa - la così detta "fascia di protezione" (circa la metà del totale di tutte le famiglie assegnatarie) - l'aumento medio sarà di circa 4 Euro al mese. Per gli altri assegnatari, l'adeguamento previsto è comunque orientato a garantire che l'incidenza del canone d'affitto sul reddito famigliare sia compresa tra il 14% e il 18% (a seconda delle fasce di appartenenza).


«Si tratta di una serie di provvedimenti improcrastinabili, in una fase in cui la crisi economica ci impone di usare in modo più efficiente ed equo le risorse pubbliche per i servizi sociali" - dichiara Giacomo Venturi, vicepresidente della Provincia e presidente del Tavolo di Concertazione per le Politiche Abitative». «Questi provvedimenti - aggiunge Venturi - continuano a tutelare le famiglie più deboli, con canoni che hanno incidenze molto ridotte sui redditi, e al contempo cercano, per quanto possibile, di compensare il crollo di trasferimenti dello Stato che sta compromettendo seriamente la possibilità per gli Enti Locali di erogare servizi adeguati alla domanda crescente».

 
 
 
 
A cura di:
Ufficio stampa
 
 

Data ultimo aggiornamento: 29-11-2010