Comunicato stampa

29 febbraio 2008 - Corno alle Scale, Burgin: "Una nuova sentenza del Tar ci dà ragione"


 
 
"Il contenzioso legale sollevatoci contro dalla Società per Azioni segna oggi un punto importante a nostro favore. Ho infatti appreso questa mattina - afferma l'assessore provinciale all'Ambiente Emanuele Burgin rappresentante della Provincia nel Consiglio del Parco Regionale del Corno alle Scale - che ieri 28 febbraio il TAR dell'Emilia-Romagna si è espresso nuovamente respingendo per l'ennesima volta le richieste di sospensiva della Corno alle Scale Iniziative Turistiche S.p.A., che riguardavano la delibera della Giunta Provinciale del 27 dicembre con cui si aderiva alla decisione del Parco di revoca delle concessioni e la riapertura della Seggiovia Direttissima. Ancora una volta, dunque, il TAR ha rilevato che non sussistono ragioni per sospendere alcunché, e dunque la gestione del Parco deve andare avanti fino al pronunciamento definitivo di merito."

"Ieri - prosegue Burgin - eravamo stati raggiunti dalla notizia del Decreto Assunto dal Consigliere Delegato del Consiglio di Stato, Quinta Sezione, (il giorno 27 febbraio) che accoglieva l'istanza di adozione di misure cautelari presentata dalla Corno alle Scale Iniziative Turistiche S.p.A. e fissava al 28 marzo 2008 in Camera di Consiglio la trattazione dell'appello cautelare. Nel decreto, che è importante ribadire non è stato assunto da un giudice collegiale, si legge una visione completamente difforme dalla realtà, come se gli impianti fossero fermi e lasciati all'abbandono e non invece perfettamente funzionanti. Si legge infatti che "deve essere privilegiato l'utilizzo del bene, quanto meno sino alla data della trattazione cautelare": questo è già ora nei fatti, e grazie alla gestione diretta da parte del Parco. I nostri legali hanno già chiesto la revoca del Decreto e l'anticipo della trattazione rispetto alla data del 28 marzo: insieme alla Regione e agli altri Enti anche noi ci costituiremo in giudizio, per esporre quelle ragioni che non abbiamo potuto rappresentare al Consiglio di Stato, in questo passaggio, per difetto di notifica."

"Continuo a non capire - conclude Burgin - l'insistenza della Società di Zaccanti nel pretendere sospensive che avrebbero come unico effetto quella di tornare al 7 dicembre, e cioè agli impianti fermi. Il Parco ha dovuto ricostruire ex-novo tutto il sistema delle autorizzazioni e dei contratti, che abbiamo pagato e ora sono in mano nostra. Il decreto del Consigliere Delegato del Consiglio di Stato, oltre a scaturire da premesse secondo noi sbagliate, esprime una sospensione cautelare e un rinvio alla trattazione collegiale. Non c'è nessun motivo per cantare vittoria perché non rappresenta in alcun modo un riconoscimento alle sue ragioni. Per il bene di Lizzano, e anche degli impianti, sarebbe opportuno portare a termine la stagione e aspettare il giudizio di merito del TAR. Noi andiamo avanti, abbiamo salvato dal disastro una stagione ormai perduta e la porteremo fino alla fine."
 
 
 
 
A cura di:
Ufficio stampa
 
 

Data ultimo aggiornamento: 11-03-2008