Comunicato stampa

19 aprile 2006 - Contro la pratica barbara dell'infibulazione documento unanime del Consiglio provinciale


 
 
La condanna più ferma dell'infibulazione unita a politiche e iniziative per sensibilizzare l'opinione pubblica su questo delicato tema è il contenuto di un ordine del giorno approvato ieri all'unanimità dal Consiglio provinciale. Il documento è stato presentato dai gruppi di Forza Italia e Alleanza nazionale e modificato parzialmente nel passaggio in V Commissione sanità e servizi sociali su proposta della consigliera Ds Vania Zanotti.
Nell'odg si esprime anche "piena soddisfazione per l'azione delle forze di Polizia che, in applicazione della legge Consolo approvata all'unanimità dal Parlamento nel dicembre 2005, hanno provveduto ad eseguire a Roma l'arresto di una donna accusata di tentata mutilazione degli organi genitali dei neonati".
"Secondo l'Organizzazione mondiale per la salute - dice il documento - sono circa 150 milioni le donne che negli ultimi anni nel mondo hanno subito mutilazioni sessuali e, ogni anno, si aggiungono ad esse 2 milioni di bambine". Solo in Italia "vivono 40.000 donne infibulate e, ogni anno, 6.000 bambine, tra i quattro e i dodici anni, rischiano di essere sottoposte a questo rituale".
L'odg ribadisce, tra l'altro, come "le mutilazioni genitali femminili costituiscano una gravissima lesione della salute fisica, psicologica e riproduttiva delle donne e delle bambine che nessuna motivazione di natura culturale e religiosa può giustificare" e rileva come "nonostante la volontà delle donne e degli Stati, sia fallito il tentativo di contrastare tale fenomeno".
L'odg auspica perciò che "venga contrastato anche nel nostro Paese attraverso il riconoscimento del diritto universale all'integrità fisica; l'avvio di campagne informative rivolte alle comunità che vivono in Italia e nei cui Paesi di origine si pratica l'infibulazione, così come prevede la legge approvata all'unanimità dal Parlamento italiano nel dicembre 2005; la rigorosa applicazione delle sanzioni penali previste dalla recente normativa che ha inserito il reato di mutilazione degli organi genitali femminili nel codice penale".
Infine, il documento impegna il Consiglio a sostenere una campagna di sensibilizzazione che porti al riconoscimento dei diritti civili alle donne che vivono nelle società in cui questa pratica viene imposta."
 
 
 
 
A cura di:
Ufficio stampa
 
 

Data ultimo aggiornamento: 18-06-2008