Comunicato stampa

07 dicembre 2009 - Conferenza dei sindaci e sindacati firmano "accordo di mandato 2009-2014"


 
 
L'Ufficio di Presidenza della Conferenza metropolitana dei sindaci di Bologna e le organizzazioni sindacali CGIL CISL UIL hanno firmato oggi in Provincia un "accordo di mandato 2009-2014", come già avvenuto negli anni scorsi a partire dal 2005. "Le parti - si legge nell'accordo - condividono che una politica di mandato, in una situazione di crisi come quella attuale, non può prescindere dalle misure straordinarie adottate per affrontarla, infatti, come rivela una indagine del Censis la quasi totalità degli EE.LL. ha, nel corso del 2009, previsto interventi urgenti e misure ad hoc". Il documento siglato oggi si sviluppa su tre ambiti.

Il primo riguarda il percorso dì analisi e condivisione delle criticità derivanti dal quadro normativo nazionale all'interno del quale gli Enti Locali redigono i loro bilanci. Enti locali e sindacati chiedono un "ripensamento immediato sul meccanismo del Patto di Stabilità", e "condividono un sostanziale giudizio negativo sulla Legge Finanziaria 2010".

Il secondo ambito riguarda temi di carattere metropolitano dove, tra l'altro, si afferma che "è opportuno che il sistema degli Enti locali assuma l'obiettivo della costituzione della Città Metropolitana possibilmente entro il mandato". L'accordo si pone inoltre l'obiettivo di "proseguire nei programmi di sviluppo delle Unioni Comunali" al fine di semplificare e rendere più efficace l'azione della Pubblica Amministrazione. Rispetto alla situazione di crisi occorre in particolare: "dare tutela e sostegno del reddito per coloro che sono colpiti dalla crisi, anche attraverso una diversa articolazione delle politiche tariffarie e tributarie locali" e "mettere a disposizione risorse volte a lavori di pubblica utilità attraverso l'utilizzo di forme a ciò funzionali". Sul "come uscire dalla crisi" occorre in particolare: "determinare la tutela dei sistemi e delle filiere produttive in modo da progettare e programmare sin da ora le linee di riconversione, per essere in grado di affrontare la "ripresa" e garantire un nuovo riposizionamento" e per questo fondamentale è il ruolo della "formazione professionale mirata a creare la capacità di riconversione di interi cicli o filiere produttive". Occorre inoltre "considerare centrale la domanda interna al sistema territoriale e proporsi di sostenerla". Per quanto riguarda il Governo del territorio e la sua infrastrutturazione, il documento indica come prioritari "la piena salvaguardia del territorio e del suo equilibrio, anche attraverso il vincolo delle aree disponibili; la forte limitazione alla costruzione ex novo, il recupero e la qualificazione del patrimonio edilizio esistente, anche in funzione del risparmio energetico" e "conviene sull'opportunità che in maniera graduale tutti gli edifici pubblici utilizzino fonti di energia alternativa". In tema di qualificazione del sistema di Welfare, le parti ritengono. in particolare, importanti: l'estensione dell'offerta di servizi per la fascia 0-3 anni; gli interventi a favore delle famiglie colpite dalla crisi; il potenziamento delle politiche rivolte ai giovani; la piena attuazione degli accordi provinciali e territoriali per l'integrazione scolastica degli alunni disabili; lo sviluppo delle politiche per la non autosufficienza (anziani e disabili); il forte impegno a favore dell'inclusione sociale degli stranieri immigrati potenziando in particolare gli interventi sulla lingua italiana, la partecipazione e la rappresentanza.

Il terzo ambito di problematiche oggetto dell'accordo riguarda. Infine, i livelli di competenza comunale o distrettuale, sui quali la Conferenza ha un ruolo di indirizzo politico e di elaborazione di scelte strategiche d'area vasta. Le parti hanno concordato in 20mila euro la quota massima ISEE per la non applicazione degli eventuali aumenti tariffari relativamente ai servizi alla persona. In tema di politiche delle entrate, tributarie e tariffarie, le parti concordano che da parte degli enti locali del territorio metropolitano debbano essere definite politiche miranti alla salvaguardia dei redditi da lavoro dipendente e da pensione e della parte più debole della popolazione" e per questo si farà "ogni utile tentativo volto a modulare le agevolazioni fiscali definite tra lavoro dipendente ed autonomo".
 
 
 
 
A cura di:
Ufficio stampa
 
 

Data ultimo aggiornamento: 07-12-2009