Uffici comuni metropolitani e forme di collaborazione strutturate tra la Provincia, il Comune di Bologna e gli altri Comuni dell'area metropolitana in forma singola o associata, saranno disciplinate dalla convenzione quadro approvata ieri dal Consiglio provinciale con 16 voti a favore (Pd e Pdci/Prc) 3 astenuti (Idv) e 13 contrari (Pdl, Lega e Udc).
Si tratta di un rinnovo (valido fino al 31 dicembre 2014) della analoga convenzione che disciplinava dal 1995 la costituzione di queste forme di collaborazione fra enti.
Il nuovo schema sarà sottoposto per l'approvazione ai rispettivi Consigli dei soggetti firmatari per poi procedere alla firma nella Conferenza Metropolitana dei Sindaci e alla stesura dei successivi Accordi attuativi, che definiranno le modalità di funzionamento e la ripartizione degli oneri.
In virtù di questa convenzione gli Enti locali del territorio bolognese potranno istituire Uffici comuni metropolitani e altre forme di collaborazione strutturata coinvolgendo in via prioritaria personale dipendente, con compiti, funzioni e progetti di rilevanza sovracomunale che potranno anche coinvolgere l'intera area metropolitana o magari riguardare solo un numero limitato di Comuni.
Le aree di interesse delle quali si occuperanno riguardano indicativamente:
- servizi istituzionali
- politiche di gestione del territorio, ambiente e infrastrutture
- gestione appalti, contratti, forniture di beni e servizi, acquisti
- lavoro e sviluppo economico
- politiche del personale, organizzazione e formazione
- servizi culturali, sport e spettacolo
- servizi per l'immigrazione e politiche sociali e sanitarie
- gestione tributi e servizi fiscali
- servizi scolastici
- polizia locale e sicurezza
- sistemi informativi
- politiche di gestione economica e finanziaria.