Comunicato stampa

07 maggio 2014 - 'A scuola di Europa: la lezione di Guido Fanti'. Il commento dell’assessore De Biasi


 
 

"Ritengo la lezione di vita e il pensiero di Guido Fanti quanto mai attuali non solo per lo spessore della persona ma, per quella capacità visionaria di anticipare il futuro che lo ha contraddistinto in tutti i suoi ruoli pubblici, da sindaco di Bologna fino al Parlamento Europeo. Una visione di area vasta che ha impresso il suo nome a lettere cubitali nel "modello emiliano" di buon governo ma, che gli faceva anche dire nel 2010, due anni prima della sua scomparsa, che Bologna doveva riprendersi la progettualità in chiave europea, che non era stata capace di consolidare dopo essere stata prima capofila di Eurocities e poi Capitale Europea della Cultura nel 2000".

Così l'assessore provinciale alla Cultura, Istruzione, Formazione, Lavoro Giuseppe De Biasi, ispiratore e moderatore dell'incontro pubblico “A scuola di Europa: la lezione di Guido Fanti”, sul grande politico bolognese scomparso due anni fa, che si terrà domani giovedì 8 maggio alle 16 a palazzo Malvezzi (sala Zodiaco, via Zamboni, 13).
Interverranno Giuseppe Castagnoli giornalista, Roberto Grandi docente del Dipartimento di Scienze Politiche e Sociali dell'Università di Bologna,  Mario Pantano imprenditore, Paola Rubbi giornalista Rai, con la partecipazione di Lanfranco Fanti.

In quella stessa intervista Fanti ricordava come il trattato di Lisbona "...incentiva il protagonismo delle regioni e degli enti locali, e prevede la possibilità di una loro partecipazione al processo legislativo europeo, sia nella fase di elaborazione delle leggi che in quella di applicazione; esiste poi da qualche anno una nuova regione euro-adriatica, potenzialmente importantissima, di cui pare che nessuno si sia accorto, nonostante le sue notevoli potenzialità sulle questioni dei trasporti e del turismo. Il problema cruciale, su questo insieme di temi, è però rappresentato dalle difficoltà dell’azione politica, che non riguardano solo una parte, come vorrebbero far intendere le polemiche strumentali della destra, ma l’insieme delle forze politiche, per l’incapacità dimostrata dalla classe dirigente tutta di dare le giuste risposte all’insieme di funzioni necessarie ad assicurare quella capacità di governo della cosa pubblica, che fu esercitata negli anni migliori del “modello emiliano”.

 
 
 
 
A cura di:
Ufficio stampa
 
 

Data ultimo aggiornamento: 07-05-2014