Comunicato stampa

Evangelisti: “Sbagliato definire a tempo perso il ruolo di amministratore in Città metropolitana perché non retribuito. Il PD che ha abolito le province oggi le vuol governare ma stipendiato”

 

“La modifica integrale della legge Delrio che tra le tante ha trasformato le Province in enti di secondo grado è sempre stato un nostro cavallo di battaglia anche in Città metropolitana. Il fatto che il Sindaco di Bologna fosse automaticamente  il Sindaco della Provincia, che il consiglio fosse eletto dagli amministratori del capoluogo e della provincia e  non più dai cittadini, che ciò avvenisse con voto ponderato - cioè attribuendo un valore maggiore alla scelta dell’amministratore del comune più popoloso - non ci ha mai trovato d’accordo e più volte ho rappresentato la necessità di modifica anche al Sindaco Merola, senza risultato alcuno. 

 

Solo negli ultimi mesi di mandato vi era stata un’apertura, con tanto di dichiarazione pubblica e oggi ci spieghiamo anche il perché, a fronte delle comunicazioni fatte dal neo eletto sindaco. Duole però rilevare come la riforma voluta proprio dal suo partito abbia fatto del risparmio sui costi della politica il principio fondante ed oggi, ascoltare come invece la stessa vada modificata, proprio per consentire un compenso agli amministratori, desta non poco stupore. In primis perché ricordiamo a noi stessi ed anche a Lepore come l’ente sia privo di una giunta esecutiva e quindi non esistano assessori ma semplici consiglieri delegati, i quali svolgono il proprio ruolo in maggioranza, ma altrettanto impegno profondono quelli presenti in opposizione o alle presidenze di commissioni. Secondariamente duole rilevare come la sottoscritta, con il 98% delle presenze, non abbia ritenuto né ritenga di svolgere quel ruolo “a tempo perso” in quanto non retribuito. 

 

Inoltre, anticipare la delega già attribuita a cinque consiglieri del Comune di Bologna ritengo sia atto gravissimo, che delegittima in qualche modo il voto degli Amministratori della provincia e dimostra, se ancora una volta ce ne fosse bisogno, quanto la Città metropolitana sia “bolognacentrica” e molto meno vocata a rappresentare il territorio provinciale anche tramite amministratori provenienti dai quei consessi consiliari.

 

Certo è invece, come la modifica della legge istitutiva delle città metropolitane sia necessaria - come detto da tempo - e che tale modifica, seppure non vada più di moda, debba essere fatta nell’aula parlamentare e non certo in quella del Sindaco di Bologna.

 

Inoltre la gratuità delle cariche è l’ultimo degli aspetti, occorrerebbe invece evidenziare come il riordino istituzionale disegnato con la legge 56/14 sia risultato perdente sul campo: dalle Unioni, ai processi di fusione fino ad arrivare appunto alle città metropolitane, gli obiettivi e le finalità iniziali non sono stati oggettivamente e concretamente raggiunti, causa anche una finanza derivata che è forse più importante ed impattante rispetto agli emolumenti dei politici di turno”.

 

Lo dichiara: Marta Evangelisti Consigliera metropolitana gruppo “Uniti per l’Alternativa”


Data ultimo aggiornamento: 19-10-2021