Comunicato stampa

DEMM. Evangelisti: "Verificare dove sono le responsabilità, chi ha sbagliato paghi"

 


Non sorprendono le poco rassicuranti notizie riguardanti le sorti dello stabilimento DEMM ed esprimo grande solidarietà ai lavoratori, che oggi si vedono loro malgrado nuovamente gravemente penalizzati. Più volte ho sottoposto agli enti competenti la mancanza di controllo e comunque una situazione gestita in maniera poco chiara, che non lasciava presagire nulla di buono, nonostante le rassicurazioni anche e soprattutto di chi sedeva ai tavoli preposti.

 

A fronte di notevoli rinunzie da parte dei lavoratori anche delle tutele minime, la DEMM è stata venduta ad un acquirente che veniva definito “affidabile”. A distanza di pochi mesi la situazione si è rivelata subito per quella che era: zero investimenti, pochi ordinativi e produzione effettuata altrove, richieste di contributi per acquisto macchinari, mancata nomina del responsabile di stabilimento. Un piano industriale che oggi viene definito da tutte le parti "debole" quando ne avevamo chiesto conto da subito, definendolo - noi - inesistente.

 

Alla mia proposta di coinvolgere da subito l’imprenditoria locale, qualcuno mi tacciò pubblicamente apostrofando l’operazione come uno spezzatino con finalità speculativa. Oggi che l’azienda decide di voler trasferire quei trattamenti termici che costituiscono grande interesse per gli imprenditori del territorio e che connotano il valore aggiunto da sempre di DEMM, qualcuno deciderà finalmente di fare ammenda o si sentirà sollevato con la solita espressione di solidarietà? La Regione ha investito, il Ministero pure, i lavoratori soprattutto, qualcuno andrà a verificare finalmente dove stanno e a chi vanno ascritte eventuali responsabilità penali e civili?

 

Si smetta di fare di DEMM il cavallo da sbandierare in campagna elettorale o da mettere nel curriculum delle situazioni risolte. Si tratta invece della dimostrazione che la politica è distante dai problemi del lavoro e, quando coinvolta, non mette in campo azioni risolutive ma solo palliativi che, sul lungo periodo, si dimostrano essere inefficaci e insufficienti.

 

Marta Evangelisti,

Gruppo Uniti per l'Alternativa

 


Data ultimo aggiornamento: 06-02-2020