Comunicato stampa

PSM 2.0: documento programmatico o raccolta di buoni propositi?

 


Nell’ultima seduta del consiglio metropolitano si è discusso del Piano Strategico Metropolitano (denominato PSM 2.0), un documento fondamentale di programmazione per i nostri territori che, citando testualmente lo Statuto della Città metropolitana di Bologna, “è atto di indirizzo per l’ente e per l'esercizio delle funzioni dei Comuni e delle Unioni di Comuni compresi nel territorio dell'area metropolitana, anche, e con particolare riferimento, all’esercizio di funzioni delegate o attribuite dalla Regione. Nel piano strategico si definiscono gli obiettivi generali, settoriali e trasversali di sviluppo nel medio e lungo termine per l'area metropolitana, individuando le priorità di intervento, le risorse necessarie al loro perseguimento e il metodo di attuazione”.

Il contenuto del documento, frutto di un articolato lavoro di sintesi tra numerosi attori coinvolti per cui occorre rendere merito al personale della città metropolitana che si distingue sempre per competenza ed impegno, risulta in generale condivisibile, in quanto descrive un futuro in cui la nostra comunità possa essere caratterizzata da più sostenibilità, inclusività ed attrattività, toccando temi che vanno dalla salvaguardia degli ecosistemi alla trasformazione delle diversità in patrimonio condiviso, dal miglioramento del welfare alla spinta per aumentare le opportunità di lavoro. Insomma, argomenti importanti, fondamentali e complessi che dovrebbero essere oggetto continuo di discussione e di approfondimento soprattutto nell’ambito dell’istruzione e della formazione culturale di qualsiasi cittadino.

Ma da un’amministrazione pubblica, aldilà dei buoni propositi e dei contenuti di carattere filosofici e sociologici, mi aspetto innanzitutto la produzione di atti concreti e realizzabili utili al benessere della collettività e soprattutto che rispetti quanto previsto da uno Statuto che è l'atto normativo fondamentale che ne disciplina la sua organizzazione ed il suo funzionamento il quale prevedeva che il PSM individuasse priorità, le risorse e soprattutto il come si intendesse attuare gli obiettivi politici (condivisibili o meno) di questo mandato.

La risposta del sindaco metropolitano Merola a queste osservazioni che seppur critiche volevano essere da stimolo ad un dibattito costruttivo, è stata la lettura di affermazioni scomposte in cui ha richiamato parte della narrazione che tanti rappresentanti del Partito Democratico sembrano ripetere come un mantra da tempo che va da un non ben precisato “blocco totale” delle altre realtà metropolitane a guida pentastellata (dichiarazione tra l’altro facilmente confutabile da una semplice lettura dei provvedimenti e del lavoro svolto nelle ex-province di Roma e Torino, nonostante la situazione disastrosa generata dall’applicazione di una legge improvvida come quella dell’ex-ministro Del Rio) ad una fantomatica gestione dirigistica della Casaleggio Associati del M5S. Dichiarazioni che rilevano il probabile nervosismo per gli ultimi catastrofici risultati alle recenti tornate elettorali del partito di cui fa parte il sindaco Merola che a breve si appresterà a divenire inevitabilmente di minoranza anche nei nostri territori e che forse costringerà i suoi militanti ad una seria riflessione sullo scollamento dei loro rappresentati politici dalla realtà vissuta da tanti cittadini.


In attesa di questo momento che auspico utile per la salute e per la qualità della locale discussione politica e democratica, ringrazio i redattori del PSM 2.0, documento che invito a leggere con attenzione e che spero potrà essere almeno fonte di ispirazione per chi, nel prossimo futuro, dovrà poi lavorare concretamente negli enti pubblici locali, avvicendandosi agli attuali amministratori.

 


Data ultimo aggiornamento: 29-06-2018