Comunicato stampa

Piano delle Attività estrattive, sovrastima dei fabbisogni per cantieri edili e stradali, dovuta alla crisi edilizia

 
 

Approvato dal Consiglio metropolitano nell’ultima seduta il documento di monitoraggio dello stato di attuazione di quanto previsto nel Piano Infraregionale delle Attività Estrattive (PIAE) 2013-2023.
Il PIAE vigente, adottato nel 2013, mira a definire il fabbisogno di inerti sul territorio metropolitano nonché il corretto impiego delle risorse naturali, basandosi su previsioni di carattere decennale. Finalità generale alla base del Piano è comunque quella di perseguire uno sviluppo ambientalmente sostenibile in un quadro di risorse naturali non rinnovabili.
Il documento di monitoraggio, coordinato dagli uffici metropolitani sulla base dei dati del Servizio regionale competente, votato dall’Assemblea di Palazzo Malvezzi, riporta un’attenta analisi dei consumi e dei residui dei materiali da cava presenti sul territorio metropolitano. Dallo studio emerge una sovrastima dei fabbisogni pianificati fino al 2023 (stima previsionale del PIAE), evidenziando in particolare un importante esubero per quanto riguarda i materiali utilizzati nelle costruzioni edili e stradali, risultato causato con ogni probabilità dagli effetti della crisi del settore delle costruzioni, la cui tendenza, contrariamente alle previsioni, non si è ancora invertita.
Il monitoraggio sui singoli ambiti estrattivi ha individuato invece situazioni di potenziale criticità esclusivamente in riferimento a 2 poli estrattivi che estraggono sabbie silicee per la realizzazione di ceramiche di tipo grés porcellanato, nonché ad un altro polo che estrae  argille limose per laterizi. Il monitoraggio ha inoltre analizzato le principali caratteristiche degli impianti di lavorazione.
 
“Il documento di monitoraggio – ha commentato il consigliere delegato Marco Monesi – restituisce un quadro sostanzialmente positivo che ci consente di mantenere l’attuale Piano senza apportare variazioni. Dei 55 poli analizzati solo tre in particolare presentano criticità dovute al possibile esaurimento del materiale prima del 2024, per i rimanenti il dimensionamento risulta invece sufficiente fino, e in alcuni casi oltre, al 2036”.

Il documento è stato approvato al voto del Consiglio metropolitano con 9 pareri favorevoli (Pd) e 5 astensioni (Rete Civica, Uniti per l’Alternativa e Palumbo).

 
 
 
A cura di:
Ufficio stampa
 
 

Data ultimo aggiornamento: 05-05-2020