Comunicato stampa

06 giugno 2007 - Venturi sul Piano di localizzazione dell'emittenza radio televisiva


 
 
In riferimento alle recenti polemiche sulla localizzazione degli impianti radiotelevisivi, e in particolare alla presa di posizione dell'assessore alla Sanità del Comune di Bologna, Giuseppe Paruolo, a favore dell'abbattimento o spostamento delle antenne fuorilegge vicino al santuario di San Luca e sui colli di Bologna, trasmettiamo il seguente intervento del vice presidente della Provincia con delega alla Pianificazione territoriale, Giacomo Venturi.

"Non vi è stata nessuna disattenzione della Provincia rispetto alle segnalazioni e osservazioni pervenute dal Comune di Bologna, ma, al contrario, l'applicazione attenta e rigorosa della normativa che assegna alla Provincia il compito di redigere ed adottare il Piano di localizzazione dell'emittenza radio televisiva (Plert). La mancata individuazione, in questa fase, di siti alternativi a quelli che hanno ricadute su ambiti ed edifici incompatibili sotto il profilo localizzativo e sanitario, discende, infatti, direttamente dalla disciplina di riferimento del Plert che indica per esso esclusivamente la funzione di individuare aree e ambiti in cui gli impianti possono essere localizzati, come criterio di programmazione generale territoriale.

Per questo il Piano, ha tenuto conto delle due principali tipologie di divieti localizzativi degli impianti: quelli afferenti zone urbanistiche e quelli riguardanti singoli edifici arrivando all'elaborazione di una cartografia (la tavola n. 7) nella quale sono evidenziati gli ambiti, le zone, gli edifici su cui sussistono divieti localizzativi ed individuando in tal modo, per complementarità, le aree idonee ad ospitare i siti di emittenza radio e televisiva.

È al di fuori della portata di un piano alla scala provinciale individuare in modo puntuale tutti i siti potenzialmente utilizzabili dalle emittenti radio e TV perchè tale attività non potrebbe prescindere dalla conoscenza dei dati tecnici (frequenza, potenza, caratteristiche radioelettriche degli impianti) necessari per valutare le problematiche di copertura e di interferenza di tutti gli impianti coinvolti e la complessità di una simile progettazione radioelettrica (che si abbinerebbe a costi economici insostenibili per una amministrazione pubblica) rende impraticabile la ricerca puntuale di un sito condotta "a tappeto", per tutto il territorio della provincia, per qualsiasi tipo di impianto, per qualsiasi tipo di copertura e di interferenza.

Un'attività con simili contenuti tecnici potrà essere avviata nella fase attuativa del Piano, con valutazioni da svolgersi "ad hoc" per ciascun sito, secondo tempi e modalità che avranno preciso riferimento nelle norme di attuazione.

Se gli aspetti di carattere tecnico appaiono complessi non meno importanti sono le questioni legate alla necessità di contemperare, nella individuazione di un nuovo sito, le scelte della pianificazione urbanistica con la garanzia di un servizio di pubblica utilità.

In tal senso la tutela delle reti e dei servizi di comunicazione elettronica di pubblica utilità è perseguita dal Plert coerentemente a quanto affermato dal Codice delle comunicazioni elettroniche.

L'auspicio di individuare siti idonei destinati alla localizzazione degli impianti attraverso una attività di concertazione col Ministero delle Comunicazioni, l'Arpa, La Soprintendenza ed i titolari di concessione di frequenze interessati, è stato raggiunto accogliendo uno specifico emendamento proposto in seno alla IV commissione del Consiglio provinciale durante la discussione per l'adozione del PLERT il quale prevede che "La Provincia su richiesta del Comune interessato, può avviare procedure concertative volte all'individuazione di possibili nuovi siti".

La Provincia si è adoperata e si adopererà col massimo impegno per svolgere il ruolo di garante dell'attuazione degli obiettivi del Piano nonché quello di promotore di soluzioni tecnico-amministrative - efficaci e condivise - tra tutti i soggetti portatori di interessi, al fine di risolvere le problematicità emerse (o che emergeranno) nell'ambito della localizzazione dell'emittenza radiotelevisiva. E ribadisco anche in questa occasione, che la sistemazione dei siti di emittenza radiotelevisiva ubicati nel territorio del Comune di Bologna ed in particolare sulla collina, la loro compatibilità localizzativa e sanitaria, la riqualificazione paesaggistico-ambientale degli insediamenti, sono obiettivi precisi e prioritari assunti dal Plert, che il nostro Ente intende perseguire con forte impegno politico e tecnico in piena e fattiva collaborazione con l'amministrazione comunale di Bologna.

Respingo fermamente l'accusa che la Provincia non abbia tenuto nel dovuto conto le osservazioni del Comune e raffermo che il nostro compito non può essere quello di bloccare servizi che, seppur con aspetti critici, rappresentano una funzione di pubblica utilità. È di questi giorni ancora d'attualità il tema degli sforamenti dei limiti alle emissioni e degli strumenti che cittadini e amministrazioni hanno per contrastare tale tendenza.

Si tratta di una materia nuova sulla quale va adottato il principio di cautela, in assenza di certezze scientifiche, per tutelare la sicurezza e la salute dei cittadini, ma nei confronti del quale va rifiutato ogni atteggiamento integralista.

Penso che in questo momento più che annunciare ai giornali il risentimento per l'accoglimento o meno delle proprie osservazioni, compito dell'istituzioni, sia quello di sedersi intorno ad un tavolo per avviare quelle procedure concertative orientate alla ricerca ed alla individuazioni di soluzioni utili".
 
 
 
 
A cura di:
Ufficio stampa
 
 

Data ultimo aggiornamento: 16-04-2008