Comunicato stampa

20 aprile 2005 - Scuola: tagli anche all'organico degli insegnanti che operano in carcere


 
 

Dichiarazione congiunta degli assessori all'istruzione di Provincia e Comune di Bologna

In riferimento agli annunciati tagli all'organico della scuola bolognese che interessano anche gli insegnanti operanti all'interno della Casa Circondariale di Bologna, si trasmette il comunicato congiunto degli assessori all'istruzione della Provincia e del Comune di Bologna, Paolo Rebaudengo e Milli Virgilio
«Si stanno definendo in queste settimane gli organici per la scuola bolognese: sono molti i tagli, le situazioni di "sofferenza", molte le esigenze dei ragazzi e delle famiglie che non saranno soddisfatte. Ma sembrava impensabile ciò che invece è accaduto: il "taglio" dall'organico di diritto anche dei 5 insegnanti che fanno capo all'Istituto comprensivo n.10 (Scuole medie "Besta") che operano nella casa Circondariale della nostra città. Questa gravissima decisione che non consentirà più ai detenuti la possibilità di frequentare la Scuola interna al Carcere, è lesiva di molti diritti della persona: il diritto all'istruzione in primo luogo, e si tratta in questo caso di istruzione obbligatoria, ma anche e soprattutto il diritto della persona sottoposta ad esecuzione penale di accedere a percorsi di recupero e riabilitazione che le consentano un pieno reinserimento nella società, diritto che trova il suo fondamento nell'art. 27 della nostra Costituzione, con il suo precetto relativo alla finalità rieducativa, cui le pene devono necessariamente tendere, recepito dal nostro ordinamento con la legge n. 354 del 1975.
Come assessori all'Istruzione e alle Politiche sociali della Provincia e del Comune di Bologna, esprimiamo tutto il nostro sconcerto e chiediamo all'Amministrazione scolastica competente di rivedere questa decisione che costituisce un inaccettabile scandalo e di ripristinare le risorse di organico necessarie per continuare l'attività di alfabetizzazione. Questa posizione è pienamente condivisa anche dai colleghi assessori alle politiche sociali, Adriana Scaramuzzino e Giuliano Barigazzi, che sottolineano la necessità di "garantire la possibilità di socializzazione e di istruzione: non va dimenticata la grande densità di cittadini stranieri che affollano oggi le nostre carceri. Chiediamo anche al Ministro Moratti di non rinunciare a fare la propria parte. Non uno di meno è uno slogan che ci convince: e che riguarda tutti, proprio tutti, anche i detenuti."
E' noto l'impegno degli enti locali bolognesi nei confronti del Carcere cittadino: la Provincia ed il Comune di Bologna promossero già nel 1986 l'istituzione del Comitato Carcere - Città con l'obiettivo di favorire il coinvolgimento e l'interessamento della città in tutte le sue forze ed espressioni attorno alla problematica della detenzione. Il Comitato, presieduto oggi dalla stessa vicesindaco Adriana Scaramuzzino, nacque proprio per garantire il coordinamento delle politiche e degli interventi dentro al carcere da parte di tutti i soggetti istituzionali. Esso si impegnerà a sua volta per assicurare ai detenuti della nostra città diritti e opportunità, compreso quello all'istruzione».
 
 
 
 
A cura di:
Ufficio stampa
 
 

Data ultimo aggiornamento: 28-02-2008