Comunicato stampa

27 marzo 2007 - Romilia


 
 

Intervento in Consiglio provinciale del vice presidente Venturi

Trasmettiamo l'intervento che il vice presidente della Provincia, con delega alla Pianificazione territoriale, Giacomo Venturi ha tenuto questo pomeriggio in Consiglio provinciale in risposta ad una question time presentata in apertura di seduta dal presidente del Gruppo consiliare di AN Sergio Guidotti in ordine al "progetto Romilia".

"Il ruolo di governo che i cittadini ci hanno assegnato e che noi vogliamo esercitare con trasparenza e senso di responsabilità non vogliamo che venga meno nemmeno in questa occasione. Con la lettera inviata ad Aktiva, così come negli incontri diretti avuti con i suoi rappresentati, abbiamo manifestato la più ampia disponibilità all'approfondimento di tutti gli aspetti del progetto in questione ma anche la necessità di disporre di elementi di valutazione meno approssimativi di quelli fino ad ora forniti
La lettera infatti dice cose molto chiare:
1. Il Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale fissa degli indirizzi, relativamente alle potenzialità insediative, al rapporto con la rete dei servizi (primi fra tutti quelli per la mobilità), alle tutele e salvaguardie ambientali, che sono il primo metro di valutazione con cui tale progetto potrà essere esaminato, perché la Provincia non può esprimersi, né favorevolmente né contrariamente, in maniera difforme dagli atti approvati;
2. Il PTCP pur essendo il principale atto di programmazione territoriale ed urbanistica dell'area metropolitana bolognese non è un moloch immodificabile, ma ogni suo cambiamento deve essere valutato in modo approfondito e meditato poiché incide stabilmente sugli assetti futuri del territorio;
3. Per poter effettuare questa valutazione sono necessari elementi - in merito ai dimensionamenti e alle tipologie degli insediamenti e delle attività previste dal progetto "Romilia", agli impatti che questi producono sul sistema ambientale, trasportistico, dei servizi sociali, sanitari, ma anche sulla rete commerciale insediata, ecc. - che attualmente non sono disponibili.

Io non mi schiero a priori né a favore né contro e non dovrebbe farlo nessuno. Il più grosso progetto industriale - come qualcuno lo ha definito - non è naturalmente buono o cattivo, non è automaticamente vantaggioso o dannoso per il sistema territoriale bolognese. Lo è in ragione dell'equilibrio o meno che produce tra costi e benefici nell'impatto ambientale, sociale, economico, culturale sul territorio che è destinato ad ospitarlo ed è quello che siamo tenuti a valutare con rigore ed indipendenza. Risponde ad una logica superata la valutazione positiva di un progetto solo perché muove grosse quantità di soldi e di persone, come è altrettanto superata la logica che vuole grandi progetti incompatibili con la sostenibilità. È invece doveroso e sensato valutare le conseguenze positive e negative che tale progetto può produrre e ipotizzare tutti gli scenari possibili, valutare l'apporto che le tecnologie possono dare a migliorarne aspetti sostanziali, valutare quali effetti collaterali comporta. Piena disponibilità quindi al confronto, nessuna disponibilità ad un giudizio preventivo senza tutti gli elementi di valutazione necessari, con la serenità necessaria ed indispensabile che un procedimento complesso ed impegnativo come questo richiede".
 
 
 
 
A cura di:
Ufficio stampa
 
 

Data ultimo aggiornamento: 15-05-2008