Sui corsi professionali delle Aldini Valeriani, a rischio di chiusura per mancanza di risorse finanziarie, si è svolto oggi pomeriggio un incontro organizzato dall'assessorato alla Scuola del Comune di Bologna al quale ha partecipato anche l'assessore all'Istruzione della Provincia, Paolo Rebaudengo. A conclusione dell'incontro, Rebaudengo ha ribadito l'interesse da parte della Provincia di attivare un confronto fra Regione, Istituzioni locali, Centro servizi amministrativi (Csa), Scuole, forze sociali, imprese e la comunità locale tutta per definire un programma di qualificazione del sistema dell'istruzione e della formazione professionale. Un'impostazione, questa, che è stata condivisa da tutte le istituzioni che hanno partecipato all'incontro. L'assessore ha individuato nella Conferenza provinciale di coordinamento, aperta anche all'Università e alle parti sociali, quale sede più appropriata per questo confronto sul futuro dell'istruzione e formazione professionale e per la costruzione di un progetto condiviso che ridefinisca l'offerta sul territorio, riqualifichi la didattica, e potenzi il successo formativo. Al futuro dell'istruzione professionale, ha sottolineato Rebaudengo, va riservata un'attenzione particolare contro i pericoli di marginalizzazione che sta correndo. I corsi professionali, molto più che tutti gli altri segmenti dell'istruzione, sono oggi frequentati da molti giovani di nazionalità non italiana e da allievi in situazioni di handicap: ciò non fa che accrescere la responsabilità e l'attenzione che deve essere esercitata nei loro confronti. E' dunque in questo quadro complesso che è opportuno ricollocare anche la discussione sul futuro dei corsi professionali delle Aldini Valeriani: la qualità di questa esperienza deve essere valorizzata e "capitalizzata" all'interno dell'intero sistema. L'istruzione e la formazione professionale costituiscono oggi un importante pezzo del sistema di welfare, oltre che un fondamentale pilastro per il sistema economico territoriale. Alla Provincia di Bologna non è consentito finanziare direttamente i corsi gestiti dalle scuole, neppure in un caso particolare e importante come quello delle Aldini. Ciò che può fare è finanziare progetti di integrazione istruzione-formazione professionale e di qualificazione, nel quadro degli interventi definiti a livello regionale. "In questi mesi -conclude Rebaudengo- ci accingiamo a riprogrammare gli interventi per il biennio 2006/07: sarà necessario investire le (scarse) risorse disponibili in un progetto condiviso che guardi al futuro del sistema nel suo complesso, che "sfrutti" i punti di forza e potenzi le zone di debolezza mettendo in rete i soggetti interessati. Il Programma 2006/07 delle politiche di istruzione, formazione, lavoro può essere così un tassello di questo progetto condiviso: il nostro obiettivo, come ogni anno, è quello di discuterne contenuti ed obiettivi con tutti i soggetti interessati e farlo diventare un terreno di lavoro comune."