Giovedì prossimo, 22 novembre, alle ore 16,30, nella sala del Consiglio di palazzo Malvezzi, in via Zamboni, 13 a Bologna, ci sarà la presentazione della terza edizione del premio "Diana Sabbi" per la migliore tesi di laurea sulla storia delle donne, dei movimenti, delle resistenze e dei modelli femminili in età contemporanea, con particolare riferimento al periodo della Seconda guerra mondiale e della Resistenza.
Il Premio intitolato a Diana Sabbi è stato istituito nel 2005 per evidenziare il forte radicamento dei valori della Resistenza nella realtà territoriale del nostro Paese e per valorizzare una parte della storia, ancora poco conosciuta, che riguarda la partecipazione e il ruolo delle donne nelle vicende che caratterizzarono la lotta di Liberazione.Si tratta di un premio per la migliore tesi di laurea riguardante la Storia delle donne, dei movimenti, delle resistenze e dei modelli femminili in età contemporanea, con particolare riferimento al periodo della seconda guerra mondiale e della Resistenza. Il bando è aperto alle candidate e ai candidati che abbiano discusso la tesi di laurea presso le Facoltà di Storia contemporanea degli Atenei italiani. La domanda di partecipazione al concorso, in carta semplice su apposito modello prestampato reperibile sul sito: http://www.provincia.bologna.it/pari_opportunita/diana_sabbi.html o ritirabile presso: URP della Provincia di Bologna, Via Benedetto XIV, Bologna Tel. 051/6598218-861-715, dovrà pervenire presso: Provincia di Bologna - Ufficio Pari Opportunità, Via Zamboni 8 - 40126 Bologna E-mail pariopportunita@cittametropolitana.bo.it entro e non oltre il 27 dicembre 2007. Il premio è dedicato alla memoria della staffetta partigiana Diana Sabbi scomparsa tre anni fa, medaglia d'argento al valore militare per la sua attività durante la Resistenza nella Settima brigata Garibaldi nonché assessore a Pianoro della prima giunta comunale dopo la Liberazione, ed è riservato a tutti i cittadini italiani laureati nelle Università del nostro Paese. E' stato istituito nel 2005 per evidenziare il forte radicamento della Provincia ai valori della Resistenza e anche per valorizzare quella parte della storia, ancora poco conosciuta, riguardante la partecipazione e il ruolo delle donne nelle vicende della Liberazione.