Come preannunciato dall'assessorato provinciale alla Pianificazione faunistica-servizio tutela e sviluppo fauna, la seconda coppia adulta di falchi pellegrini che dall'anno scorso si è insediata in città ha vissuto ieri il culmine del corteggiamento sotto gli occhi della cittadinanza. Grazie ai punti di osservazione nei quali erano stati messi a disposizione binocoli e cannocchiali, numerosi spettatori - fra cui l'assessore alla Pianificazione faunistica Marco Strada, i tecnici del Servizio tutela e sviluppo fauna, gli agenti del Corpo di polizia provinciale, le guardie ecologiche volontarie e le guardie giurate venatorie volontarie - hanno potuto assistere alla danza dei volatili, culminata poi negli accoppiamenti.
Lo spettacolo nuziale della coppia è iniziato alle 7.45 su un faro per l'illuminazione notturna del campanile di San Pietro, con ripetuti inchini e schiocchi di becco. Poi il maschio è ripartito per ritornare alle 8.30 con un piccione tra gli artigli che la compagna ha divorato voracemente: l'imminente deposizione delle uova richiede molta energia. Alle 10.30, sotto gli occhi di un pubblico sempre più numeroso, sono iniziati gli accoppiamenti, susseguitisi fino a che i falchi sono volati sul tetto del campanile di San Petronio, forse da loro prescelto a nido.
L'accaduto di ieri testimonia l'adattabilità all'ambiente cittadino di animali simbolo di vita selvaggia, significativa di un ritrovato "rapporto di collaborazione": noi offriamo monumenti per nidificare, loro ci ripagano predando piccioni, provvedendo pertanto al loro contenimento biologico. Come informa la Lipu, infatti, dal 1999 i piccioni sono diminuiti del 30%, passando da 16.000 a 10.000. Proprio nel 1999 è arrivata a Bologna la prima coppia di pellegrini, raggiunta dalla seconda nel 2005. Prossimo appuntamento con i bolognesi a metà maggio, quando i giovani falchetti concepiti ieri saranno pronti a spiccare il primo volo.