Comunicato stampa

19 dicembre 2007 - Approvazione della moratoria per la pena di morte


 
 

Dichiarazione della presidente Beatrice Draghetti

Trasmettiamo dichiarazione della presidente Beatrice Draghetti in merito al voto di approvazione espresso ieri dall'Onu sulla moratoria per la pena di morte.
«Esprimo la mia personale soddisfazione per il voto con cui ieri l'Assemblea Generale delle Nazioni Unite ha approvato a larga maggioranza il documento sulla moratoria universale delle esecuzioni capitali.
Si tratta di una decisione storica, sia per il numero di consensi, sia perché l'obiettivo dichiarato è quello di giungere all'abolizione della pena di morte in tutti i Paesi del mondo. La giusta esigenza di garantire la sicurezza dei cittadini e la certezza della pena non può essere perseguita con scelte che calpestano i diritti umani, tra cui il principale è certamente il diritto alla vita per ogni persona. Il documento approvato dall'Assemblea afferma che non esiste alcuna prova decisiva capace di dimostrare il valore deterrente della pena di morte, che qualunque fallimento o errore giudiziario nell'applicazione della pena di morte è irreversibile ed irreparabile e che la moratoria delle esecuzioni rappresenta un decisivo passaggio per il miglioramento ed il progressivo sviluppo dei diritti umani.
Ritengo doveroso sottolineare che questo risultato è frutto principalmente dell'impegno profuso dal nostro Paese sin da quando, nel 1994, una prima risoluzione presentata su iniziativa dell'Italia fu bocciata per soli otto voti; è assai significativo, in questo senso, che la decisione di riproporre una risoluzione per la moratoria della pena di morte sia stata presa lo scorso anno dalla Camera dei Deputati all'unanimità, segno evidente che il tema dell'abolizione della pena di morte attraversa tutte le sensibilità del Paese, senza distinzione di colore politico.
Concordo pienamente con le parole del Presidente della Repubblica, il quale ritiene che il voto di ieri rappresenti non un traguardo, ma uno storico punto di partenza per raggiungere, si spera in breve tempo, l'abolizione universale della pena di morte. Auspico, quindi, che il Segretario Generale delle Nazioni Unite - come previsto dal documento - vigili attentamente sull'applicazione della risoluzione, in ogni Paese del mondo, contribuendo così a restituire all'Onu il ruolo fondamentale che le compete nella tutela della pace e dei diritti umani ad ogni latitudine.»
 
 
 
A cura di: