Fenomeni migratori, presentato il Dossier statistico 2020

 
 

I principali dati su scala metropolitana: il 12% dei residenti è di cittadinanza non italiana, 1689 sono i bambini nati a Bologna nel 2019 da genitori stranieri

Presentato il Dossier statistico immigrazione 2020, quasi 500 pagine di dati, informazioni e approfondimenti. La ricerca annuale, curata da Idos in partenariato con il centro studi Confronti, giunge alla sua trentesima edizione affermandosi come importante fonte che indaga i fenomeni migratori dal contesto internazionale ed europeo a quello italiano, con focus a livello regionale.
La ricerca non si limita alla sterile lettura dei dati sugli sbarchi come spesso accade, ma allarga la visione del fenomeno a livello globale e sotto diversi aspetti: demografico, economico, occupazionale, sociale e in relazione all’emergenza sanitaria con approfondimenti dedicati.

Nella graduatoria dei paesi di destinazione l’Italia si posiziona al 24° posto con 208mila rifugiati e 47mila richiedenti asilo. Per il quinto anno consecutivo la Turchia è prima con 3,6 milioni di rifugiati (per lo più siriani), seguita da Pakistan e Uganda con 1,4 milioni ciascuno, Germania, con 1.146.700 e Sudan con 1.055.489.

I dati nella Regione Emilia-Romagna
Al 1/1/2020 le dinamiche demografiche a livello regionale fotografano 560.000 residenti non italiani in Emilia-Romagna (12,5% della popolazione complessiva), in leggero incremento rispetto all’anno precedente e in linea con quello registrato nella città metropolitana di Bologna dove l’incidenza è del 12,1%. Sul totale dei cittadini stranieri residenti in Emilia-Romagna, in maggioranza donne (52,9%), oltre 120mila (21,4%) sono minori. La componente straniera della popolazione residente ha una struttura anagrafica decisamente più giovane di quella italiana: l’età media dei cittadini stranieri residenti in regione è di 34,3 anni, quella degli italiani è di 47,5 anni. Una parte significativa dei minori residenti in regione è costituita da bambini stranieri nati in Italia. Solo nel 2019, i nuovi nati da coppie straniere sono stati 7.736, il 25,0% di tutti i nuovi nati in regione nello stesso anno. I cittadini stranieri che nel 2019 hanno acquisito la cittadinanza italiana in Emilia Romagna sono stati 12.014. In regione il numero delle acquisizioni è progressivamente aumentato fino al 2016: si è passati dalle circa 8.700 acquisizioni del 2012 alle quasi 14.200 del 2013 (+62,3%), quindi alle oltre 22.500 del 2015, fino alle 25.270 del 2016. Nel 2017 si è registrata però un’inversione di tendenza: le acquisizioni sono scese sotto le 19mila unità, per poi diminuire ulteriormente nel 2018 (13.446) e nel 2019 (12.014).

Nell’anno scolastico 2018/2019 gli alunni stranieri iscritti nelle scuole dell’Emilia Romagna di ogni ordine e grado sono 101.869 (di cui oltre due terzi nati in Italia) e rappresentano il 16,4% del totale (nell’a.s. 2017/2018 erano meno di 100mila e costituivano il 16,1%). A livello nazionale, l’incidenza degli studenti con cittadinanza straniera si attesta al 10,0%.La presenza di studenti con cittadinanza straniera è più elevata nella scuola dell’infanzia (19,0%) e nella scuola primaria (18,6%), per scendere al 16,6% nella scuola secondaria di primo grado e attestarsi infine al 12,6% nella secondaria di secondo grado.

Stando all’ultimo rapporto della Banca d’Italia, nel 2019 l’Emilia Romagna si conferma tra le prime regioni in Italia per crescita del Pil, con un incremento dello 0,5% rispetto all’anno precedente, superiore allo 0,2% stimato per l’intero paese. L’occupazione supera i due milioni di occupati (2.032.573), con un aumento di 27.694 unità rispetto all’anno precedente (+1,4%). Anche gli occupati stranieri registrano un lieve aumento rispetto al 2018 (circa 8mila unità in più), che si traduce in una crescita dal 12,5% al 12,8% sul totale degli occupati in regione, confermando un valore ben al di sopra della media nazionale (10,7%). Le donne straniere occupate, anch’esse in leggero aumento, sono 122.867, pari al 47,4% degli stranieri che lavorano. I parametri del tasso di attività (74,9% per gli italiani e 72,7% per gli stranieri) e del tasso di occupazione (71,6% per gli italiani e 63,4% per gli stranieri) confermano il deterioramento della condizione lavorativa degli immigrati che si è registrato dopo la crisi economica iniziata nel 2008. Il dato degli stranieri disoccupati (12,7%) si conferma superiore a quello degli italiani (4,4%), come in tutta l’Italia settentrionale. Tra gli occupati stranieri, l’89,8% svolge un lavoro dipendente e solo il 10,2% un lavoro autonomo. Per quanto riguarda i settori: il 6,7% è occupato in agricoltura, il 32,1% nell’industria e il 61,2% nel terziario. Resta elevato il numero dei lavoratori domestici: circa 48mila, pari al 18,5% del totale.I l 38,9% dei lavoratori stranieri risulta sovraistruito, ossia ha un titolo di studio superiore a quello necessario per svolgere la propria mansione (tra i lavoratori italiani la percentuale si ferma al 26,5%). Le retribuzioni mensili rilevate in Emilia Romagna corrispondono in media a 1.479 euro per gli italiani e a 1.122 euro per gli stranieri; lo scarto del 24,1% è dovuto principalmente alle diverse mansioni lavorative svolte.
Il focus sulla città metropolitana di Bologna

Nella città metropolitana di Bologna sono 123.370 i residenti stranieri con un’incidenza del 12,1%, 1.689 sono i nuovi nati, 2694 le nuove acquisizioni di cittadinanza e si rileva una prevalenza femminile con il 54,4% sul totale. I paesi di provenienza sono nell’ordine Romania, Marocco, Pakistan e Albania.  (dati provvisori a luglio 2020. Fonte Centro studi e ricerche Idos).

Sistema di accoglienza metropolitano (SIPROIMI)
In occasione della presentazione del Dossier, Giuseppe Nicolini di Asp Bologna ha fatto inoltre il punto sul sistema di accoglienza nell’area metropolitana di Bologna (SIPROIMI) dove al 30/6/2020 erano 927 le persone presenti nelle 128 strutture attive sul territorio che contano massimo 983 posti disponibili. Si tratta di un’accoglienza “al maschile” (699 uomini, 224 donne e 4 transgender), Nigeria, Gambia e Pakistan le nazionalità maggiormente rappresentate. 534 sul totale sono titolari di protezione (193 di protezione umanitaria, 259 di status di rifugiato e 81 di forme di protezione sussidiarie e 1 di protezione speciale). Al sistema metropolitano di accoglienza aderiscono attualmente a livello volontario altre al Comune di Bologna 43 Comuni della città metropolitana.
Per quanto riguarda nello specifico l’accoglienza dei minori si osserva un fenomeno molto peculiare che negli ultimi anni registra una forte maggioranza di soggetti provenienti dall’Albania, su un totale di 201 beneficiari dei progetti rivolti ai minori (dato al 30 giugno), 103 sono infatti di nazionalità albanese.