Workshop 4: Cura del territorio e valorizzazione delle filiere produttive energetiche e dei servizi eco sistemici

 

La cura del territorio e la valorizzazione delle filiere produttive energetiche e dei servizi ecosistemici sono stati i temi al centro del quarto incontro del Focus sull’Appennino che si è svolto venerdì 10 febbraio 2017 a Palazzo Malvezzi.

 

La conformazione geomorfologica del territorio appenninico unita al repentino cambiamento climatico in atto, che si manifesta sempre più con eventi cruenti più frequenti ed imprevedibili che ne aggravano gli effetti, mette in luce la necessità non prorogabile di aggiornare il quadro normativo riguardante la difesa del suolo con l’obiettivo di perseguire un approccio proattivo al governo e alla sicurezza del territorio, facendo diventare la cura preventiva del territorio una politica ordinaria, in cui gli effetti degli investimenti si riflettono positivamente sia a livello locale sia ad una scala più ampia, sulla relazione fra i diversi sistemi montani e i sistemi urbani della pianura.

 

Questo approccio va articolato anche in una logica di vera e propria perequazione territoriale, rispetto alla quale venga riconosciuto in maniera adeguata ai territori collinari e montani il contributo in termini di valorizzazione economica delle funzioni ecosistemiche che lo stesso territorio collinare e montano svolge nei confronti degli altri ambiti territoriali.

La tutela e la valorizzazione dei territori gestiti attraverso le diverse forme di protezione (Parchi, Riserve e siti della Rete natura 2000) e la valorizzare delle risorse naturali del territorio montano, e in particolare il patrimonio forestale, a fini produttivi, turistici e di creazione d’impresa possono essere considerati uno dei fattori di traino per un nuovo tipo di sviluppo, sostenibile e duraturo. Tutto ciò in relazione alla bellezza dei paesaggi, alla biodiversità, all’aria pulita, alle acque e alle foreste, al cibo di qualità, ai saperi antichi da riscoprire.

 

Un fattore limitante nella regolamentazione d’uso dei beni naturali, e più in generale del territorio, è rappresentato dalla frammentazione delle competenze e dalle stratificazioni normative che riguardano la sovrapposizione delle prescrizioni e dei vincoli (idrogeologici, paesaggistici, ambientali, storico-culturali, ecc.) che gravano sul territorio e la cui interazione costituisce di frequente un fattore di difficoltà nell’attuazione delle diverse iniziative di sviluppo. A tale scopo va favorita una governance dei processi decisionali che garantisca una integrazione effettiva tra le azioni svolte da tutti gli attori pubblici o para-pubblici presenti, e dall’altra metta a sistema le prescrizioni e i vincoli. Tutto ciò con l’obiettivo di fornire agli operatori pubblici e privati ed a chi vive in questi territori gli elementi di conoscenza necessari riguardanti le tutele che agiscono alle diverse scale territoriali, rendendo disponibile un’informazione più completa ed integrata ed un quadro normativo maggiormente definito e leggibile che consenta agli enti preposti alle diverse discipline di tutela ad agire in maniera più omogenea nell’emanazione delle disposizioni regolamentari e nei provvedimenti autorizzativi relativi.

 

La produzione energetica da biomasse forestali può essere un elemento di grande interesse nello sviluppo locale e delle imprese agricole e forestali del nostro territorio, anche in riferimento al fatto che tale attività è compatibile dal punto di vista ambientale a condizione che venga gestita in regimi di microfiliera; e venga coordinata attraverso una “gestione forestale sostenibile certificata” che abbia come punto di partenza una valutazione preventiva della massa legnosa ritirabile localmente.

 

Nel territorio dell’Appennino metropolitano ci sono le condizioni e, in generale, sono state sperimentate tecnologie affidabili ed efficienti in grado di produrre energia termica attraverso l’utilizzo di biomassa forestale. Perseguire questo obiettivo, a partire dalle esperienze già esistenti, potrebbe consentire benefici ambientali notevoli attraverso l’utilizzo di energia termica rinnovabile prodotta da impianti alimentati a biomassa di origine legnosa.


In quest’ottica la manutenzione del territorio non costituisce un costo bensì un investimento, che in generale è in grado di generare ritorni di tipo economico.