L'Agenda 2.0 non è concepita come un ulteriore piano statico a sé stante, ma come un quadro di coerenza dei piani e dei programmi di settore; è uno strumento dinamico in continuo monitoraggio e aggiornamento che serve a leggere tutte le politiche della Città metropolitana in chiave di sostenibilità.
L'Agenda 2.0 non è concepita come un ulteriore piano statico a sé stante, ma come un quadro di coerenza dei piani e dei programmi di settore; è uno strumento dinamico in continuo monitoraggio e aggiornamento che serve a leggere tutte le politiche della Città metropolitana in chiave di sostenibilità.
Per questo, subito dopo la sua elaborazione, nel 2022 è iniziata una sperimentazione che ha coinvolto, oltre alla Città metropolitana, altri quattro enti con l’obiettivo di integrare l’Agenda nei rispettivi Documenti unici di programmazione annuali (DUP): il Nuovo Circondario Imolese, l’Unione dei Comuni Reno Lavino e Samoggia, il Comune di Bologna e il Comune di Monte San Pietro.
Gli enti sperimentatori hanno:
Output di questa prima fase della sperimentazione è stato l’inserimento dell’Agenda 2.0 come allegato ai DUP 2022-2024 e 2023-2025 e un suo primo utilizzo per misurare il “valore pubblico” nel PIAO 2023-2025.
La sperimentazione è stata possibile continuarla anche grazie al supporto del Progetto di Sistema multilivello promosso dalla Regione, con la collaborazione di ASviS, che ha coinvolto 16 enti locali oltre alla Regione: la Città metropolitana di Bologna; le Province di Modena, Piacenza e Ravenna; le Unioni dei Comuni Bassa Romagna, Rubicone e Mare, Terre d’Argine, Valli del Reno, Lavino e Samoggia; i Comuni di Albareto, Bologna, Cesena, Civitella di Romagna, Monte San Pietro, Parma, Piacenza e Reggio Emilia).
Utilizzando lo stesso schema proposto per la prima volta dalla Città metropolitana nella programmazione DUP 2022-2024, si è promossa una valutazione comparata dell’andamento dei diversi livelli territoriali e istituzionali (nazionale, regionale, provinciale o di Città metropolitana, di Unione di Comuni o comunale) rispetto al conseguimento degli obiettivi della Strategia Regionale di sviluppo sostenibile selezionati nel Documento di Economia e Finanza (DEFR) 2023-2025.
Questo ha permesso un ulteriore passo avanti: in vista dell’approvazione del DUP 2024-2026, andando ad aggiornare l’impostazione della Sezione II del DUP “Il programma di mandato, le strategie, il valore pubblico, la salute dell’Ente”. Non più come un allegato, ma l’Agenda entra concretamente nella programmazione dell’Ente, rendendo ancora più esplicito il “legame” che sussiste tra i bisogni della collettività, la missione istituzionale, le priorità politiche, le strategie, gli obiettivi e gli indicatori dell’amministrazione. Il nuovo schema prevede che, per ciascuna delle cinque Linee di mandato, venga valutato il contributo che l’amministrazione intende apportare attraverso la propria azione alla soddisfazione dei bisogni della collettività, correlando gli obiettivi quantitativi e i relativi impatti attesi, integrati con le principali tendenze economiche e sociali, con le politiche espresse dagli obiettivi operativi del DUP collegati a ciascuna linea.
In continuità con la sperimentazione del periodo 2021-2024, la Città metropolitana continua a rafforzare e promuovere la lettura delle azioni e delle politiche programmate nei piani e nei programmi di settore, seguendo il paradigma della sostenibilità economica, sociale e ambientale.
L'intervento si concentra su due obiettivi principali:
Un aspetto fondamentale sarà il lavoro con il Comune di Bologna e la Regione Emilia-Romagna per leggere il valore pubblico in modo integrato lungo tutta la filiera.
L'obiettivo è approfondire insieme la narrazione del valore pubblico, considerando i tre livelli territoriali e cercando di costruire un metodo per misurarlo in modo trasversale. Si intende superare la visione limitata del valore pubblico interno a un singolo ente, per analizzare l'impatto di una politica a livello territoriale più ampio e orientare le future scelte politiche.
Partendo da un'analisi dettagliata delle competenze dei tre livelli istituzionali, si selezionano una o più politiche (come la mobilità o i cambiamenti climatici) su cui costruire interventi concreti.