Proposta di sviluppo operativo per il triennio

La Provincia di Bologna, prima dell'attivazione del progetto, propone una formazione specifica e comune ai vari "attori" che concorrono alla realizzazione dell'attività di educazione stradale nelle scuole aderenti.
Ad ogni docente Referente di classe, in particolare, vengono forniti gli strumenti prodotti dal Gruppo di lavoro provinciale per l'educazione stradale, utili ad affrontare, su di un piano multidisciplinare, gli obiettivi pedagogico-didattici indicati nel D.M. del 5-8-1994, al fine di preparare le classi alle iniziative da svolgersi in accordo con le altre Istituzioni coinvolte (Polizie Municipali, Polizia Stradale, Carabinieri, A.S.L. ecc).

Tra i possibili contenuti da trattare:
  1. L'incidente stradale: cause e sue valutazioni.
  2. Norme di primo soccorso.
  3. Il veicolo a motore: caratteristiche tecniche e di funzionamento.
  4. Stato e manutenzione dei mezzi (collaudo ecc. ).
  5. L'effetto dell'alcool, degli stupefacenti o dei medicinali.
  6. Inquinamento acustico ed ambientale: effetti sulla salute.
  7. Valutazione dell'impatto ambientale determinato dai mezzi di trasporto e conseguentemente dallo sviluppo della rete viaria.
  8. Sviluppo economico e mezzi di trasporto.
  9. Controllo dell'aggressività.
Subito dopo la formazione dei docenti e dei tecnici, viene avviata la formazione teorica per i peer educator.

Questi studenti, in un numero di tre per classe e accompagnati dal docente referente di classe per l'educazione stradale, dopo un momento iniziale dedicato all'apprendimento di metodi di comunicazione, vengono formati su temi quali lo stato e la manutenzione dei mezzi, l'effetto dell'alcool, degli stupefacenti o dei medicinali, le norme di primo soccorso, gli effetti del fattore velocità sull'incidente stradale, la legislazione in merito alla guida in eccesso di velocità e in stato di ebbrezza o sostanze psicotrope, gli strumenti di controllo della velocità e della guida in stato di ebbrezza (visione e prova diretta di autovelox, telelaser, etilometro, rapid test, ecc.).

Dopo questo momento formativo i ragazzi 'testimonial' rientrano nella loro classe con il compito di trasmettere i contenuti appresi ai compagni, attraverso gli strumenti loro forniti quali appunti, testi, foto, riprese filmati, sempre alla presenza del docente referente.

In una seconda fase, poi, i peer educator, sempre accompagnati dal docente referente, avranno una formazione pratica 'sulla strada' attraverso il cosiddetto 'pattugline notturno', durante il quale potranno assistere allo svolgimento di un normale controllo delle infrazioni da parte delle forze dell'ordine, con la mediazione dell'operatore di Polizia 'accompagnatore': il Comando di Polizia predispone un percorso di controllo, indirizzato in particolare alla repressione dell'eccesso di velocità, al controllo delle norme di comportamento e alla guida in stato di ebbrezza, pur nel rispetto della privacy dei fermati, del segreto d'ufficio e dell'obbligo di non interferire nelle situazioni .

Dopo la formazione pratica in strada, i peer educator rientrano nella loro classe con il compito di "passare ai compagni l'esperienza vissuta".