Primo Focus sull'Appennino metropolitano

 

il 1° marzo 2016, presso la sede della Città metropolitana di Bologna, è stata avviata l’attività del Primo Focus sull’Appennino metropolitano.

 

Il Patto metropolitano per il Lavoro e lo Sviluppo economico sociale, sottoscritto il 29 aprile 2015 da Città metropolitana, associazioni imprenditoriali e organizzazioni sindacali, prevede infatti espressamente, nel quadro dei propri Ambiti di intervento (punto B, Rilancio e innovazione del sistema produttivo) le necessità di "promuovere un focus sulle filiere e sugli ambiti territoriali maggiormente colpiti dai processi di trasformazione e dalla crisi economica: il territorio della montagna, la filiera dell’edilizia, il settore dei servizi di facility management - outsourcing e quello della logistica, il comparto del tessile. Sperimentare in questi ambiti azioni innovative di dialogo tra capitale e lavoro, promuovendo percorsi di riqualificazione e riconversione dei lavoratori favorendo la loro partecipazione alla gestione dei progetti d’impresa".

 

L’avvio dei lavori del Focus, che coinvolge i Comuni e le Unioni del territorio, ed i soggetti firmatari del Patto per il Lavoro e lo Sviluppo, vuole essere una prima risposta all’esigenza di pervenire all’elaborazione di un vero e proprio piano di sviluppo per le zone montane, esigenza rafforzata dai diversi segnali di sofferenza economica e di tendenziale arretramento demografico e sociale del territorio.

 

I lavori sono stati aperti dal vicesindaco Massimo Gnudi, che ha proposto un metodo di lavoro collegiale, tendente ad integrare e coordinare i diversi strumenti di programmazione che oggi insistono sull’area appenninica: dal Programma regionale per la montagna, che sarà articolato in Accordi-quadro definiti per Unione di Comuni, al nuovo Piano Strategico Metropolitano (PSM 2.0), in preparazione del quale si è di recente conclusa la fase di ascolto dei territori (PSM 2.0, La voce delle Unioni).

 

Gli obiettivi generali per l’attività del Primo Focus Appennino sono:

  • definire le strategie condivise dell'Appennino bolognese per il nuovo PSM 2.0 e per l’Accordo quadro per lo sviluppo della montagna del Programma regionale della montagna
  • definire, nell’ambito di tali strategie, un piano di azioni nel breve (un anno) e medio periodo (3 anni)

 

All’incontro ha partecipatol’Assessore regionale con delega alle Politiche per la Montagna Paola Gazzolo, che ha condiviso la scelta del metodo di lavoro, garantendo che la Regione Emilia-Romagna sarà partecipe attiva del percorso scelto.

Nell’approfondire i contenuti del Programma regionale per la Montagna, e del complesso delle politiche regionali rivolte all’Appennino, l’Assessore Gazzolo ha sottolineato come, nei confronti dei processi di degrado fisico, demografico e sociale in atto, la Giunta regionale punti ad una vera e propria “inversione di tendenza”, in altre parole a promuovere politiche che creino le condizioni per il “ripopolamento” della montagna, la creazione di lavoro, il rafforzamento delle reti di welfare, oggi ridimensionate e contratte anche a causa dei fenomeni di spopolamento. Azione indispensabili per la creazione di tali condizioni è il completamento della copertura del territorio da connessioni a banda larga e a banda ultra larga.

 

Occorre infine intervenire sulla legislazione e programmazione a livello multisettoriale:a breve sarà approvata la Nuova legge regionale per il Turismo, che individua proprio nell’Appennino uno dei propri assi portanti, e sarà varato un Nuovo Piano regionale per la Forestazione, assieme al quale saranno approvate le Nuove Norme di massima e di Polizia Forestale.

 

I lavori del Focus sono stati conclusi dal Consigliere metropolitano con delega allo Sviluppo economico Benedetto Zacchiroli, che ha sottolineato la necessaria centralità del Focus quale nuovo e tendenzialmente unico punto di elaborazione, confronto e raccordo delle politiche per la Montagna promosse ai diversi livelli istituzionali.