I principali canali pubblici di finanziamento, e di sostegno agli investimenti pubblici e privati, sono rappresentati, per la montagna degli Anni 2000, dai Fondi strutturali e di investimento europei (SIE), la cui erogazione e distribuzione è legata a diversi atti di programmazione negoziata tra la Commissione Europea e lo Stato membro - o, in taluni casi, le Regioni -, destinatario dei contributi:
I Fondi finanziano in modo integrato, sulla base di specifici Accordi di partenariato sottoscritti fra Commissione europea e Paesi membri, i Programmi operativi nazionali e/o regionali (PON o POR), generali o di settore (nel caso del FEASR, il PSR, Piano di Sviluppo Rurale).
Per il settennio 2014-2020, l’impiego dei Fondi europei è legato alla condivisione degli obiettivi della Strategia di Lisbona per il 2020, documento della Commissione Europea adottato dal Consiglio Europeo il 17 luglio 2010, per la promozione di una crescita
intelligente,
sostenibile,
inclusiva
Il ricorso ai Fondi europei è disciplinato, per questo settennio, dal Regolamento (UE) n. 1303/2013 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 17 dicembre 2013.
In attuazione del Regolamento 1303/2013, il 29 ottobre 2014 la Commissione europea ha adottato l’Accordo di partenariato con l'Italia , in cui si definisce la strategia per un uso ottimale dei Fondi strutturali e di investimento europei nel nostro Paese:
L'Accordo ha dato il via all'investimento di 32,2 miliardi di euro di finanziamenti totali a titolo della politica di coesione nel periodo 2014-2020 (a prezzi correnti, compresi i finanziamenti nel campo della cooperazione territoriale europea e lo stanziamento per l'iniziativa a favore dell'occupazione giovanile).
L'Italia ha ricevuto inoltre 10,4 miliardi di euro per lo sviluppo rurale e 537,3 milioni di euro per il settore marittimo e della pesca.
In attuazione dell’Accordo di partenariato nazionale, la Regione Emilia-Romagna ha predisposto fra l’altro il Piano di Sviluppo Rurale 2014-2020 (PSR) , a valere prevalentemente sul Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale, ed il Programma Operativo Regionale per l’impiego del Fondo europeo di sviluppo regionale 2014-2020 (POR-FESR) , che rappresentano i principali strumenti di programmazione dei rispettivi Fondi europei secondo priorità d’investimento, obiettivi specifici, soggetti potenzialmente beneficiari.