Contratti a canone concordato

Il 26 settembre 2017 è stato rinnovato l’Accordo Territoriale relativo ai contratti di locazione a canone concordato in attuazione della Legge 9 dicembre 1998 n. 431. Il nuovo Accordo tra Sindacati degli Inquilini e Associazioni di Proprietari è in vigore il 9 ottobre e avrà durata triennale. Per la prima volta avrà valenza metropolitana, superando così la separazione tra comuni del Circondario Imolese e altri comuni dell’area metropolitana, con una maggiore semplificazione burocratica a vantaggio dei cittadini.
Anche in considerazione della perdurante staticità del mercato della locazione, nell’Accordo non sono previsti ritocchi verso l’alto dei canoni di locazione, congelandoli di fatto a quelli del 2014.
I vantaggi legati al tipo di contratti previsti da questo Accordo, che contribuiscono a renderli appetibili, sono a favore sia dei proprietari dell’immobile locato, sia degli affittuari. L’Accordo prevede infatti che venga concordato un canone di affitto più basso rispetto a quello di mercato – sulla base di parametri oggettivi relativi allo stato dell’immobile e alla sua localizzazione; canone che può essere in parte (e a certe condizioni) detratto dal reddito imponibile del conduttore ai fini Irpef. I proprietari, quale contropartita, possono godere di agevolazioni fiscali (la così detta “Cedolare Secca”, cioè una tassazione particolarmente vantaggiosa per i redditi derivanti dalla locazione concordata) e – laddove le amministrazioni comunali annualmente lo deliberino – anche di una tariffa Imu agevolata rispetto a quella ordinaria.