Spinelli Romana

Luogo di nascita: Monterenzio (BO)

 

Data di nascita: 24 luglio 1933

 

Luogo di morte: Bologna

 

Data di morte: 5 agosto 2013

 

Ambito di attività: pittura – incisione – disegno (ultimo naturalismo)

 

Ambito geografico di appartenenza: centro Italia (Bologna)


Qualifica: Pittrice

 

Periodo: XX e XXI secolo

 

 
 
Bibliografia

- Romana Spinelli. Ritratto, in «L’Avvenire d’Italia», 18 dicembre 1952, Bologna

- C. Corazza, Studenti di Belle Arti all’Accademia e alla Galleria del Voltone, in «L’Avvenire d’Italia», 1953, Bologna

- R. Tassi, Romana Spinelli, catalogo della mostra a Palazzo del toro di Bologna, Galleria del Libraio, Bologna 1961

- R. Barilli, Romana Spinelli: il racconto della quercia, catalogo della mostra alla Galleria Il Cancello di Bologna, 1971

- R. Barilli, Bellombra, appunti per un paesaggio, testo pubblicato in occasione della mostra Romana Spinelli alla Galleria d'arte Stivani di Bologna, 12-30 gennaio 1974, Tipografia Labanti e Nanni, Bologna 1974

- P. G. Castagnoli, R. Barilli, Romana Spinelli, catalogo della mostra alla Galleria Fiasella di Genova, 1-18 febbraio 1975

- G. Bellandi, Cara Romana, testo pubblicato in occasione della mostra Romana Spinelli allo Studio della Quaglia di Verona, 10 aprile - 6 maggio 1976

- A. De Paz, Struttura e processo di una visione pittorica, testo pubblicato in occasione della mostra Romana Spinelli alla Galleria Il Cancello di Bologna, dal 18 dicembre 1976

- A. Baccilieri, Spinelli, in «Questarte», n. 7-8, anno II, luglio-agosto 1978, Pescara, p. 14

- A. De Paz, Romana Spinelli. Struttura e processo di una visione pittorica, in «Civiltà delle Macchine», n. 1-2, anno XXVI, gennaio-aprile 1978, Roma, pp. 85-89

- G. Tudor, Romana Spinelli. Mercato del Sale/Milano, in «Flash Art», n. 106, dicembre 1981 - gennaio 1982, Milano, p. 57

- C. Costa, Per Romana Spinelli – ovvero La simulazione del respiro, testo pubblicato in occasione della mostra Romana Spinelli Tempere 1976-1988 alla Galleria San Luca di Bologna, dal 21 maggio 1988

- D. Trento, La soglia di Romana Spinelli, testo pubblicato in occasione della mostra Romana Spinelli: tempere 1988-1992 alla Galleria San Luca di Bologna, dal 27 febbraio 1993

- Romana Spinelli. Pittrice, catalogo della mostra alla Sala d’Ercole - Palazzo d’Accursio di Bologna, 20 febbraio - 14 marzo 2016, Tipografia Negri, Bologna 2016 (leggi qui)

- P. Di Domenico, Spinelli, il neo-naturalismo, in «Corriere della Sera», 11 febbraio 2016, Bologna (leggi qui)

 
Biografia

Romana Spinelli nasce a Monterenzio in provincia di Bologna nel 1933. La famiglia, riconoscendo le sue abilità nel disegno, manifestate già da giovanissima, chiede alla pittrice Paola Serra Zanetti di accompagnarla negli studi artistici fino ai primi anni del Liceo. Conseguito il diploma artistico, sotto la guida del pittore Corrado Corazza, Spinelli frequenta la scuola di scultura all’Accademia di Belle Arti di Bologna, seguendo contemporaneamente anche le lezioni di incisione di Giorgio Morandi e del suo assistente Luciano De Vita.

Attiva frequentatrice dell’ambiente artistico bolognese, si fa notare partecipando a diverse mostre collettive. I suoi primi oli su tela degli anni Cinquanta a tema figurativo e paesaggistico ricevono infatti numerosi riconoscimenti e segnalazioni da parte della critica e del pubblico. Negli stessi anni sposa il noto scultore emiliano Quinto Ghermandi con cui condividerà vita e passione per l’arte fino alla morte di lui nel 1994.

Nel 1961 il critico Roberto Tassi presenta la prima personale dell’artista alla Galleria Parolini di Bologna e nel testo di presentazione del catalogo racconta così dell’evoluzione della sua pittura: «Il movimento più evidente è nel senso di una forza liberata, per una padronanza più sicura del proprio mondo spirituale: l’immagine naturalistica è diventata più fonda e abbandonata, più drammatica; si è complicata di una partecipazione interna che dispiega i fatti privati anelanti a toccare l’universale. Incisure vibranti solcano la materia e la arricchiscono, ombre come specchi di acque cupe o squarci di cieli serali si aprono nell’intrico fitto della vegetazione, nell’impasto terroso di una collina; o un trascorrere malinconico e doloroso dei riflessi di un rosso opaco, avaro, dilaga su tutta l’immagine, se ne fa intrinseca sostanza espressiva». La pittura di Romana Spinelli, infatti, guarda alla realtà, all’ambiente domestico, alla famiglia e alla natura che la circonda: un mondo celato nella memoria e nelle radici dello spirito, un paesaggio personalissimo e al contempo collettivo.

In seguito a un periodo intenso – nota è la sua partecipazione a numerose manifestazioni d’arte come il Premio San Fedele a Milano, il Premio Sicilia Industria a Palermo, il Premio San Marino, il Premio del Fiorino a Firenze e Arte Contemporanea Emilia-Romagna – Romana Spinelli si ritira dalla scena artistico-culturale, concedendosi il silenzio ma continuando sempre a dipingere. É in questa fase di allontanamento che la sua pittura subisce un’evoluzione radicale verso l’astratto, conseguenza di «una volontà costruttiva, una visione più chiara e più moderna della realtà.» (marzo-aprile 1955). Il profondo interesse verso il paesaggio si trasforma così in neonaturalismo, in risposta a un meditato rapporto con il reale. Romana Spinelli fa sua la lezione di Francesco Arcangeli e dell’ultimo naturalismo, una linea che caratterizzerà gran parte dei suoi lavori successivi alla seconda metà degli anni Sessanta, che pone la natura al centro della visione, non come forma o idea, ma come impasto fisico, una natura che, citando Arcangeli «si guarda, si respira, si sente, si soffre, ancor prima che la si dica in parole.» (1954).

Con lo sguardo di chi osserva stupito la pelle delle cose, l’artista restituisce la trama del mondo con attenti e semplici segni: il paesaggio si riduce a un groviglio intenso ed esasperato di linee e a un universo astratto governato dalle leggi armoniche e strutturali proprie della natura.

Dopo aver lavorato co​me ritrattista, principalmente su committenza – suo è il ritratto di Santa Clelia Barbieri nella Chiesa di San Bartolomeo a Bologna – abbandona la tecnica a olio per concentrarsi sulla sperimentazione della tempera su carta negli anni Settanta. I lavori di questi anni sono stati raccolti nel 1971 in una mostra personale alla Galleria il Cancello di Bologna curata da Renato Barilli, cui seguirono numerose mostre personali in diverse città italiane: nel 1974 alla Galleria Stivani di Bologna, nel 1975 alla Galleria Fiesella di Genova e allo Studio Toni de Rossi a Verona, nel 1976 alla Galleria Il Cancello e nel 1978 alla Galleria Asinelli di Bologna.

Negli anni Ottanta attraverso il disegno a pastello su carta, tecnica originaria dell’artista, Romana Spinelli approfondisce alcuni dei caratteri stilistici già affiorati negli ultimi dipinti a olio: «l’attenzione lenticolare e millimetrica verso il dato di natura», e le strutture profonde del paesaggio marcate da pause di bianco, di vuoto e di silenzio. «Molto spesso i bianchi non intervengono soltanto nella forma piuttosto facile e ovvia del non-finito, come porzioni di tela lasciate scoperte: l’artista, più sottilmente, si vale di essi come partiture ideali, pennelli luminosi, filettature dardeggianti, per rilevare assi di simmetria, faglie geologiche, stratificazioni… Ma nello stesso tempo la sensazione arcana di lontananza, di distacco, di fragilità conferita da quei segni di una frantumazione, già avvenuta o che potrà avvenire, e che danno all’epidermide fenomenica una consistenza precaria, magicamente sospesa», scrive Renato Barilli nel gennaio 1974.

Nel 1980 partecipa all’Expo-Arte di Bari con una sala personale e nel 1981 tiene una mostra allo Studio de Rossi a Verona e al Mercato del Sale a Milano. Torna allo Studio de Rossi nel 1982 e a Milano questa volta alla Galleria Avida Dollars nel 1986. Del 1988 e del 1992 sono le personali alla Galleria San Luca di Bologna, dove verrà allestita anche la sua ultima mostra nel 1993 conclusa e smontata in pochi giorni a causa della morte della figlia Cristina. Da quel momento fino alla sua scomparsa, avvenuta a Bologna nel 2013, Romana Spinelli continuerà a dipingere e a lavorare approfondendo la ricerca attraverso il disegno a pastello.

 

Si consiglia di consultare il sito dell’artista, per una biografia e una bibliografia critica, completa e aggiornata.