Laurencin Marie

Luogo di nascita: Parigi


Data di nascita: 31 ottobre 1883


Luogo di morte: Parigi


Data di morte: 8 giugno 1956

 

Ambito di attività: Sèvres, Parigi, Spagna


Qualifica: Pittrice

 

Periodo: XX e XXI secolo 

 
 
Bibliografia
  • Jouhandeau, Marie Laurencin, Ed. des Quatre Chemins, Parigi 1928,
  • Gray, Marie Laurencin and her friends, in «News», n. 21 (1958), pp. 6-13,
  • Sandell, Marie Lauencin, cubist muse or more, in «Woman’s art journal», n. 1 (1980), pp. 23-27,
  • Marchessau, Marie Laurencin, Hazan, Parigi 1981;
 
Biografia

Nata il 31 ottobre 1883 a Parigi come figlia illegittima, cresce in un ambiente piccolo borghese sotto la guida della madre di origini creole. Nonostante le convenzioni del tempo, sceglie di dedicarsi all’arte. Nel 1902 si iscrive alla Manufacture nationale de Sèvres, dove impara a dipingere sulla porcellana. Anche se continua ad amare le arti decorative, nel 1904 decide di approfondire lo studio della pittura frequentando i corsi privati dell’Accademia Humbert a Parigi.

Nel 1907 tiene la sua prima mostra personale e incontra Pablo Picasso, il gruppo di artisti del Bateau-Lavoir a Montmartre, e il poeta e critico d'arte Guillaume Apollinaire con cui intraprende una appassionata relazione durata fino al 1912.

Sensibile al Fauvismo, semplifica e sintetizza le forme sotto l'influenza dei pittori cubisti. Sebbene il suo stile resti sempre un po’ ai margini del cubismo, partecipa alle mostre del gruppo: espone al Salon des Indépendants, poi con la Section d'Or alla galleria La Boétie nel 1912, e contribuisce alla decorazione della celebre Maison cubiste di Duchamp-Villon e André Mare presentata al Salon d’Automne dello stesso anno. A partire dall’anno successivo è rappresentata dal mercante Paul Rosenberg a Parigi e da Alfred Flechtheim a Berlino

Nel giugno 1914 sposa il pittore Otto von Wätjen. Allo scoppio della Prima guerra mondiale è costretta a fuggire in Spagna. Si sposta tra Madrid e Barcellona, dove collabora con il pittore Francis Picabia alla rivista «391».

Dopo un soggiorno a Düsseldorf, nel 1921 torna da sola a Parigi e inizia un periodo di grande successo artistico. Espone con regolarità, vende molte opere e riceve numerose commissioni. Tra i suoi ritratti più celebri ci sono quelli della baronessa Gourgeaud e di Coco Chanel, eseguiti entrambi nel 1923. Le opere di questo periodo sono caratterizzate da toni pastello, tratti morbidi e atmosfere sognanti. Si ispira ai pittori Henri Matisse e a Rousseau il Doganiere, e  riprende dal cubismo la semplificazione delle forme e l’abbandono del modellato.

Oltre alla pittura, si dedica all’incisione e alle arti decorative, illustra poi numerosi libri. Nel 1923 progetta i costumi e le scenografie per Les Biches, messo in scena l’anno successivo dal Ballets Russes di Sergej Pavlovič Djagilev.

Dal 1933 insegna all’Académie du XVIe di Parigi, fondata da Jean Émile Laboureur.

Dopo la guerra abbandona progressivamente l’attività artistica e muore l'8 giugno del 1956.

 
 
Opere attualmente reperibili
  • Autoportrait, 1904, olio su tavola, 40 x 30 cm, Tokyo, Marie Laurencin Museum,
  • La maison meublée, 1912, olio su tela, 112 x 144 cm, Tokyo, Marie Laurencin Museum,
  • Femmes à la colombe, 1919, olio su tela, 61,5 x 50 cm, Parigi, Centre Pompidou,
  • Danseuse espagnoles, 1920-21, olio su tela, 150 x 95 cm, Parigi, Musée de l’Orangerie,
  • Femmes au chien, 1923, olio su tela, 80 x 100 cm, Parigi, Musée de l’Orangerie,
  • Les Biches, 1923, olio su tela, 73 x 92 cm, Parigi Musée de l’Orangerie,
  • La vie au château, 1925, olio su tela, 115 x 162,5 cm, Tokyo, Marie Laurencin Museum,
  • Autoportait au chapeau, 1927 ca, olio su tela, 41,5 x 33,5 cm, Tokyo, Marie Laurencin Museum,
  • Sans titre, 1946, acqua forte e punta secca, 33,5 x 25,5 cm, Québec, Musée National des Beaux-Arts du Québec,
  • Portrait, post 1946, acqua forte con ritocchi ad acquerello, 33 x 25 cm, Québec, Musée National des Beaux-Arts du Québec.
 
 

A cura di: Giulia Brandinelli