Varianti del nome: Margherita Confalonieri Belgiojoso
Luogo di nascita: Milano
Data di nascita: 27 aprile 1887
Luogo di morte: Milano
Data di morte: 13 novembre 1957
Ambito di attività: Lombardia
Qualifica: Pittrice
Periodo: XX e XXI secolo
Nata a Milano il 27 aprile 1887 è l’ultima di tre sorelle ed entrambi i genitori, i conti Eugenio Confalonieri e Giuseppina Cornaggia Medici Castiglione, discendono da famiglie appartenenti all’aristocrazia lombarda. Negli ultimi anni dell’Ottocento la famiglia lascia definitivamente la residenza milanese per trasferirsi nel loro castello a Caidate, un borgo rurale allora compreso nella provincia di Milano.
L’applicazione dilettantesca all’arte era una consuetudine delle donne di famiglia: Luigia Cornaggia Medici Castiglioni, nonna materna di Margherita, aveva dipinto in gioventù piccoli paesaggi ad olio, e sua madre continuava a dipingere acquerelli. Margherita Confalonieri si dedica all’arte a sua volta e inizia a disegnare da bambina. Nella primavera del 1903 i suoi dipinti, inviati all’Esposizione Artistica Pro Emigratis allestita presso la Villa Reale di Milano, vengono premiati con il diploma di primo ordine.
Tale successo spinge i genitori a farla proseguire nello studio della pittura sotto la guida del pittore Amero Cagnoni, ritrattista affermato che in quegli anni frequentava con assiduità casa. Cagnoni realizza i ritratti di tutta la famiglia e spinge la giovane allieva a realizzare schizzi dal vero, a dedicarsi allo studio della figura umana e a sperimentare l’uso del pastello. Nel 1905, appena diciottenne, Confalonieri prende parte alla mostra annuale della Permanente, presentando opere realizzate a pastello e sanguigna. Da questo momento fino alla metà degli anni Venti continua ad esporre alle manifestazioni artistiche promosse dall’Ente e alle rassegne di carattere nazionale organizzate dall’Accademia di Brera.
Nel 1908 compie un breve viaggio di studio a Roma e di ritorno a Milano, a gennaio 1909, sposa il conte Alberico Barbiano di Belgiojoso, architetto laureato al Politecnico di Milano e collaboratore di Cecilio Arpesani. La coppia si trasferisce a Milano, dove l’architetto avvia la sua attività professionale. La nascita di sei figli tra il 1909 e il 1927 non le impedisce di continuare a dedicarsi all’arte e i bambini divengono soggetto dei suoi dipinti. La pittrice realizza, inoltre, numerosi paesaggi dipinti nel corso dei soggiorni di villeggiatura che la famiglia trascorre tra Sestri Levante, Stresa e Gressoney.
Ad aprile 1921 viene allestita presso il Lyceum Femminile di Milano la sua unica mostra personale e, verso la fine degli anni Venti, le vengono commissionati alcuni dipinti, tra cui la pala raffigurante l’angelo tutelare per la cappella della casa di montagna di Pio X a Biandino. Contemporaneamente avvia una scuola privata riservata a signorine milanesi, frequentata tra le altre da Mariolina Radice Fossati, Maria Giulia di Seyssel d’Aix, Costanza Ferrari, Luisa Barbiano di Belgiojoso e Augusta Lado, e avvia alla pittura anche i figli.
In seguito alla Seconda guerra mondiale abbandona progressivamente la pittura per dedicarsi alla beneficenza e diventa direttrice delle allieve della Conferenza di San Vincenzo. Di lì a poco si ammala e muore il 13 novembre 1957 nella sua casa di Milano.