Stephen Vanessa

Varianti del nome: Vanessa Bell


Luogo di nascita: Londra


Data di nascita: 30 maggio 1879


Luogo di morte: Charleston


Data di morte: 7 aprile 1961

 

Ambito di attività: Londra, Charleston, Francia


Qualifica: Pittrice

 

Periodo: ultimo quarto XIX secolo – metà XX secolo

 

 
 
Bibliografia
  • Sickert, Vanessa Bell, in «The Burlington magazine for connoisseurs», n. 41 (1922), pp. 33-34,
  • Walls, Vanessa Bell and Bloomsbury, in «The connoisseurs», n. 156 (1964), pp. 247-250,
  • Shone, Bloomsbury portraits: Vanessa Bell, Duncan Grant and their circle, Phaidon, Oxford 1976,
  • Splading, Vanessa Bell, Weidenfeld and Nicolson, Londra 1983,
  • Elinor, Vanessa Bell and Dora Carrington, Bloomsbury painters, in «Women’s art journal», n. 5 (1984), pp. 28-34,
  • Zambianchi, Una casa tutta per sé: Vanessa Bell e Dunca Grant a Charleston negli anni Venti e Trenta nel contesto della critica delle arti decorative a Bloomsbury, in «Ricerche di storia dell’arte», n. 36 (1988), pp. 45-58,
  • Elliott, J. Wallace, Women artists and writers, modernist (im)positionings, Routledge, Londra 1994,
  • The art of Bloomsbury: Roger Fry, Vanessa Bell and Duncan Grant, catalogo della mostra (Londra, Tate Gallery 04.11.1993-30.01.2000, San Marino, The Huntington Library, Art Collections and Botanical Gardens 04.03-30.04.2000, New Haven, Yale Center for British Art 20.05-02.09.2000) a cura di R. Shone, Tate Gallery Publ., Londra 1999,
  • Humm, Modernist women and visual cultures: Virginia Woolf, Vanessa Bell, photography and cinema, Edinburgh Univ. Press, Edimburgo 2002,
  • Finocchi Ghersi, Virginia Woolf e Vanessa Bell in Italia, in P. Innocenti, C. Cavallaro, M. Attilio, Una mente colorata: studi in onore di Attilio Mauro Caproni per i suoi 65 anni, Vecchiarelli editore, Manziana, Il Libro e le Letterature, Roma 2007, pp. 117-228,
  • Cork, Vanessa Bell: London, in «The Burlington magazine», n. 1371 (giugno 2017), pp. 494-495,
  • From Omega to Charleston: the art of Vanessa Bell and Duncan Grant 1910-1934, catalogo della mostra (Londra, Piano Nobile, 16.02-28.04.2018) a cura di M. Travers, Piano Nobile, Londra 2018,
  • Vanessa Bell – a world of form and colour, catalogo della mostra (Milton Keynes, MK Gallery 19.10.2024-23-02.2025) a cura di F. Blanchard, A. Spira, Philip Wilson Publishers, Londra, Dublino 2024,
  • McKever, Vanessa Bell, Thames & Hudson, Londra 2025;
 
Biografia

Nata a Londra il 30 maggio 1879 da Leslie Stephen, critico letterario e curatore del Dictionary of National Biography, e Julia Jackson, figlia della fotografa Julia Margaret Cameron, entrambi vedovi con prole. In un primo momento viene educata in casa, mentre nel 1901 si iscrive alla Royal Academy of Arts di Londra. I suoi primi dipinti mostrano l'influenza dei pittori americani John Singer Sargent e James Abbott McNeill Whistler.

In seguito alla morte del padre, sopraggiunta nel 1904, i fratelli vanno a vivere insieme a Bloomsbury e con alcuni ex compagni di università del fratello Thoby si riuniscono spesso nella casa dando così vita al Bloomsbury Group. Nel 1906, poco dopo la morte di Thoby, accetta la proposta di matrimonio di Clive Bell, futuro critico d’arte, da cui avrà due figli.

Si interessa all’Impressionismo che ha modo di vedere nel 1910, quando, il critico Roger Fry organizza la mostra Manet and the Post-Impressionists. Ammira in particolar modo i pittori Paul Cézanne, Camille Pissarro e Vincent Van Gogh. Da questo momento abbandona la pittura dall’impasto denso e realizza ritratti dalle forme semplificate non necessariamente realistiche e dai colori audaci. Nel 1912 espone a due mostre organizzate da Fry: Quelques indépendants anglais alla Galleria Barbazanges di Parigi e Second Post-Impressionist Exhibition alla Grafton Galleries di Londra.

Si dedica inoltre alle arti applicate, decora mobili e ceramiche, disegna stoffe, scenografie e costumi teatrali, passione che perseguirà per tutta la vita. Contribuisce, insieme a Fry e al pittore Duncan James, alla nascita degli Omega Workshops: laboratori di design che impiegavano artisti su base giornaliera per creare modelli di tessuti, mobili e progetti di interior design, promuovendo un dialogo tra pittura e arti decorative.

Nel 1914, va con il pittore Duncan Grant a Parigi e ha occasione di visitare gli studi di Pablo Picasso e Henri Matisse. Allo scoppio della guerra i membri del Bloomsbury Group si schierano a favore dell'obiezione di coscienza e Bell si ritira in campagna, a Charleston, con Grant, con cui vive per il resto della propria vita e da cui avrà una figlia nel 1918. Nel 1919 gli Omega Workshops chiudono e Bell vive tra Charleston, Londra e la Francia dove si reca per lunghi periodi. Nel 1922 presso la Independent Gallery di Londra viene inaugurata la sua prima personale.

Nel corso degli anni Venti Bell e Grant progettano gli interni di molti appartamenti privati e realizzano le copertine dei libri per la Hogarth Press, gestita da Leonard e Virginia Woolf, scenografie e costumi teatrali. I soggetti principali del loro repertorio pittorico sono nature morte, paesaggi e ninfe. A partire dalla fine degli anni Venti Bell diminuisce i contatti con l’ambiente artistico, e, nel 1938, insegna insieme a Grant alla Euston Road School.

Muore a Charleston il 7 aprile 1961.

 
 
Opere attualmente reperibili

Frederick and Jessie Etchells Painting, 1912, olio su tavola, 51 x 53 cm, Londra, TATE,

Studland Beach, 1912 ca, olio su tela, 76 x 101,5 cm, Londra, TATE,

Abstract painting, 1914 ca, olio su tela, 44 x 38,5 cm, Londra, TATE,

Still Life on Corner of a Mantelpiece, 1914, olio su tela, 56 x 46 cm, Londra, TATE,

Helen Dudley, 1915 ca, olio su tela, 72,5 x 61 cm, Londra, TATE,

Mrs St John Hutchinson, 1915, olio su tavola, 13 x 57,5 cm, Londra, TATE,

The Tub, 1917, olio e gouache su tela, 180 x 166,5 cm, Londra, TATE,

Chrysanthemums, 1920, olio su tela, 61 x 46 cm, Londra, TATE,

Interior with a Table, 1921, olio su tela, 54 x 64 cm, Londra, TATE,

Nude, 1922-23, olio su tela, 81 x 65, 5 cm, Londra TATE,

Pheasants; 1931, olio su tela, 91 x 73 cm, Londra, TATE.

 
 

A cura di: Giulia Brandinelli