Zur-Muehlen

Varianti del nome: Edita Broglio, Edita Walterona Zur-Muehlen, Rocco Canea


Luogo di nascita: Smiltene


Data di nascita: 26 novembre 1886


Luogo di morte: Roma


Data di morte: 19 gennaio 1977

 

Ambito di attività: Koenigsberg, Parigi, Rouen, Roma, Anticoli Corrado, San Michele di Moriano, San Rocco di Bernezzo, Cannes;


Qualifica: Pittrice

 

Periodo: ultimo quarto XIX secolo – ultimo quarto XX secolo

 

 
 
Bibliografia
  • Baldini, Pittori del Novecento in Toscana: i “Toscani” di adozione; Pietro Annigoni, Edita Broglio, Mario Broglio, Felice Carena, Nardini, Firenze 1979,
  • Edita Walterona Broglio, catalogo della mostra (Macerata, Palazzo Ricci 15.06-29.09.1991) a cura di G. Appella, M. Queseda, A. Sauzeau Boetti, Leonardo De Luca, Roma 1991,
  • Greco, Mario and Edita Broglio, the dynamics of an artist couple in Fascist Italy, in S. Hecker, C. Ramsey-Portolano, Female cultural production in modern Italy: literature, art and intellectual history, Palgrave Macmillan, Londra 2023, pp. 355-368,
  • Crescentini, Edita Walterona Broglio: “una pittrice dal Nord” fra gli anni Dieci e Quaranta, in Artiste a Roma, percorsi tra Secessione, Futurismo e Ritorno all’ordine catalogo della mostra (Roma, Musei di Villa Torlonia, Casino dei Principi 14.06-06.10.2024) a cura di AA. VV., De Luca editori d’arte, Roma 2024, pp. 122-127;
 
Biografia

nata il 26 novembre 1886 a Smiltene, da una famiglia dell’alta società: il padre appartiene alla classe feudale dei Baroni baltici, mentre la madre proviene da una famiglia di commercianti francesi. Nel 1899, in seguito alla morte della madre, viene affidata alle cure di alcuni parenti e si accosta allo zio paterno Raimund von Zur-Muehlen, celebre cantante alla corte dello Zar e dell’Imperatore prussiano, che stimola in lei il gusto per il disegno, ne guida le letture e le ispira idee e sentimenti liberali.

In seguito alla Prima rivoluzione russa scappa prima in Prussia orientale, poi per la Polonia fino ad arrivare a Berlino. Nonostante il ristabilirsi della situazione politica decide di non rientrare in patria e, nel 1908, si trasferisce a Koenigsberg per frequentare l’Accademia di Belle Arti, dove resta fino al 1910. Al termine degli studi si sposta a Parigi dove frequenta vari ateliers e soggiorna per un periodo a Rouen. L’anno successivo fa il primo viaggio in Italia, visita Firenze e Roma. Nel 1912, torna nuovamente in Italia dove si stabilisce definitivamente a Roma. Qui prende in affitto uno studio e inizia a dipingere, nello stesso edificio sono ubicati gli studi dei pittori Giulio Aristide Sartorio e Hans Stoltenberg Lerche. Tramite la frequentazione con la traduttrice Olga Resnevic Signorelli, nella cui casa si riuniscono numerosi artisti, incontra Roberto Melli, Ferruccio Ferrazzi, Angelo Zanelli, Armando Spadini e Ivan Mestrovic.

Nel 1913 espone per la prima volta, prendendo parte alla Prima Esposizione Internazionale d’Arte della Secessione romana presso il Palazzo delle Esposizioni con le opere Mezzodì, Via Sistina e Fiori; da questo momento e per tutto il corso della sua vita partecipa a numerose esposizioni.

Nel 1915, dopo varie difficoltà economiche seguite allo scoppio della Prima guerra mondiale, si trasferisce ad Anticoli Corrado, paese noto per essere ritrovo degli artisti, dove resta a vivere due anni e dipinge una serie di opere che prendono spunto dai paesaggio per poi sviluppare temi formali influenzati da Cézanne.

Nel 1919 sul numero VI-X di Valori Plastici vengono pubblicate alcune sue opere appartenenti al periodo della Secessione romana (i dipinti sono segnalati sotto il nome Edita Walterona Zur-Muehlen). La rivista, nata l’anno precedente, è diretta da Enrico Mario Broglio che diventerà suo compagno di vita e pittura. A partire da questo momento l’artista collabora al periodico con compiti di redazione e segreteria.

Nel 1921 espone per la prima volta a Berlino prendendo parte alla mostra Das Judgen Italien alla Galleria Nazionale. Nel 1928 si sposa con Broglio e, due anni più tardi, la coppia si trasferisce a Parigi dove, nel 1931, dà vita alla collana Art et artistes francais edita da Valori Plastici e dalla Librarie Floury di Parigi. Nel 1933 Broglio, artista a sua volta, viene invitato dall’amico Cipriano Edifio Oppo a prendere parte alla Seconda Quadriennale di Roma, e chiede aiuto alla moglie per realizzare insieme le opere da inviare alla mostra. Prende avvio in questo modo l’idea della «grande officina», un atelier in comune, che verrà effettivamente allestito tra il 1939 e il 1940 a San Michele di Moriano.

Nel 1934 la coppia si installa a San Rocco di Bernezzo dove resta fino al 1936, anno in cui si trasferiscono a Cannes. Nel 1939 prende parte alla III Quadriennale d’Arte Nazionale di Roma, allestita presso il Palazzo delle Esposizioni, sotto lo pseudonimo maschile Rocco Canea.

Nel 1948 muore Broglio e l’artista, rimasta vedova, continua le edizioni di Valori Plastici.

Nel 1950 è tra i commissari della XXV Esposizione Internazionale d’Arte di Venezia dove viene allestita una retrospettiva di Broglio. Tre anni più tardi viene allestita la sua prima personale presso la Galleria Gian Ferri di Milano, la mostra viene presentata in catalogo da Carlo Carrà.

Dal 1964 si dedica anche alla realizzazione di mosaici con ritratti, nature morte e soggetti agresti. Nel 1965 si ristabilisce a Roma dove risiederà fino alla morte.

Conscia del valore del proprio archivio, a partire dal 1974, metterà ordine al suo archivio privato e all’archivio di Valori Plastici con l’aiuto di Georges de Canino che, dopo la morte dell’artista sopraggiunta il 19 gennaio 1977, erediterà la testata della rivista Valori Plastici.

 
 
 
 

A cura di: Giulia Brandinelli